Come sappiamo la diplomazia vaticana ha una tradizione secolare anche grazie alla radicata e capillare presenza degli ordini e fra questi, ad esempio, dell’Ordine di Malta. Nel contesto dell’attuale guerra tra Russia e Ucraina l’Ordine di Malta sembra avere svolto un ruolo di una certa rilevanza. Facciamo un passo indietro. Il vice ministro degli Esteri russo Sergey Vershinin nel luglio 2021 aveva fatto una visita al quartier generale dell’organizzazione a Roma, insieme all’ambasciatore dell’Ordine nella Federazione Russa, Aimone di Savoia Aosta.
Quest’ultimo, dopo aver lavorato alla JP Morgan a Londra si è trasferito in Russia nel 1994 per lavorare per la società commerciale TripCovich. L’ex ufficiale delle forze speciali italiane insignito dell’Ordine di amicizia russo da parte del presidente russo Vladimir Putin nel 2018, ha la possibilità di accedere al Cremlino e al metropolita Hilarion, che è molto vicino al patriarca Kirill di Mosca. Ma soprattutto ha strette relazioni con la famiglia dei Romanov: il 6 dicembre 2022 ha partecipato al battesimo del principe Alessandro Romanov, discendente dello zar Alessandro II di Russia.
Ma anche da parte russa l’Ordine è letto come uno strumento prezioso di comunicazione, come dimostra il fatto che il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha visitato il quartier generale durante il suo viaggio in Vaticano nel 2012 per il 20esimo anniversario delle loro rinnovate relazioni bilaterali dove è stato ricevuto dal Gran Cancelliere e poi dal ministro degli Affari esteri, il francese Jean-Pierre Mazery.
Che l’Ordine di Malta costituisca uno strumento diplomatico d’altra parte è storicamente accertato, come dimostra il fatto che i documenti declassificati della Cia relativi alla seconda guerra mondiale testimoniano il fatto che Luigi Parrilli, ambasciatore dell’Ordine a Washington, ebbe rapporti molto stretti con Allen Dulles e svolse un ruolo importante nella operazione Sunrise. Ma anche durante la guerra fredda – e più esattamente nel ’51 – l’Ordine di Malta in Cambogia aveva stretti rapporti con l’agenzia di intelligence americana. Strette relazioni che furono mantenute negli anni 80 durante la rivoluzione sandinista. Nello specifico la società di importazione-esportazione W.R. Grace era coinvolta nel sostegno degli Stati Uniti e il suo direttore J. Peter Grace assunse diversi dirigenti della Cia.
Tornando al mondo attuale l’Ordine di Malta, essendo presente a livello globale, costituisce uno strumento importante a livello diplomatico anche in Medio Oriente come dimostra il fatto che il presidente dell’Ordine in Libano, Marwan Sehnaoui, è stato elogiato per la sua attività diplomatica sia a Beirut che a Roma.
Ma anche i servizi segreti francesi – come quelli americani – hanno una certa prossimità, una certa familiarità con l’Ordine di Malta.
Alcuni ufficiali del servizio di intelligence straniero francese (Dgse) sono stati in grado di unirsi alla leadership dell’Ordine, come il comandante emerito Xavier Ghilou, e altri sono in contatto con l’organizzazione. L’ex funzionario delle operazioni della Dgse, Xavier Bout de Marnhac, ha tenuto conferenze ai suoi membri. A livello politico l’ex consigliere del presidente francese Nicolas Sarkozy, Jean-François Etienne des Rosaies, appartiene all’Ordine.
Negli anni 90 un altro consigliere presidenziale francese, François de Grossouvre, che era consigliere dell’ex presidente François Mitterrand, era anche un eminente cavaliere e ambasciatore dell’Ordine in Marocco. Grossouvre fu stato trovato morto nel suo ufficio nel palazzo dell’Elysée nel 1994.
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