La difesa dei familiari di Liliana Resinovich ha reso noto che è stata rilevata una popolazione di insetti sul corpo della 63enne rinvenuta priva di vita esattamente un anno fa in un’area boschiva della città di Trieste. A rivelarlo è stata Tatiana Bellizzi, inviata della trasmissione di Rai Due “Ore 14”, condotta da Milo Infante, la quale ha puntualizzato che la presenza degli insetti “non viene menzionata nella relazione stilata dalla Procura della Repubblica di Trieste sulle risultanze finali dell’esame autoptico. È stato chiesto quindi un approfondimento investigativo su questo aspetto”.
La criminologa Roberta Bruzzone, intervenuta in collegamento audiovisivo con il programma pomeridiano che si occupa dei casi di cronaca e di attualità, ha però inteso chiarire che quelli rinvenuti sulla salma di Liliana Resinovich “non sono insetti di tipo cadaverico, ma potrebbero comunque dare indicazioni circa lo spostamento del corpo in un altro luogo. Non sono, tuttavia, ditteri che hanno colonizzato la salma, non c’è colonizzazione larvale. Potrebbero però essere semplicemente insetti compatibili con le piante presenti nel luogo in cui è stata ritrovata la vittima”.
LILIANA RESINOVICH, TROVATI INSETTI SUL CADAVERE. BRUZZONE: “ECCO PERCHÉ L’AUTOPSIA NON NE PARLA…”
Nel prosieguo delle sue dichiarazioni a “Ore 14”, Roberta Bruzzone ha inteso evidenziare quale sia, a suo avviso, la ragione per la quale gli insetti che sarebbero stati osservati sul corpo di Liliana Resinovich non vengano menzionati nella relazione finale collegata all’esame autoptico: “Non ve n’è traccia nel documento perché non sono insetti da cadavere e non vengono ritenuti rilevanti ai fini dell’individuazione dell’intervallo post-mortale, vale a dire l’epoca della morte. Ai fini della valutazione dei consulenti, insomma, gli insetti non erano giudicati rilevanti”.
In più, Roberta Bruzzone ha asserito: “Se la Procura si convince che la morte è riconducibile a un’azione volontaria da parte di Liliana Resinovich, astrattamente cosa abbia fatto nei 18 giorni precedenti non è così importante per la Procura di Trieste. Certo, riesumarla a fronte di una lesività praticamente assente sul corpo non avrebbe alcun senso”.