RIFORMA PENSIONI, RIPARTE IL CONFRONTO TRA GOVERNO E SINDACATI
In un articolo pubblicato su MF-Milano Finanza Carlo Giuro ricorda che per il 2023 “si attende un percorso di dialogo sociale, peraltro già avviato sia dal governo nel mese di novembre per arrivare a una nuova riforma organica e strutturale delle pensioni. In materia di previdenza i temi sono più o meno gli stessi individuati dal precedente esecutivo, vale a dire l’introduzione di nuova forme di pensionamento anticipato per garantire flessibilità in uscita e turnover generazionale, grande attenzione al futuro pensionistico delle giovani generazioni e un rilancio della previdenza complementare in una visione combinata di adeguatezza complessiva delle prestazioni previdenziali”. Tra i temi prioritari vi è anche il ruolo di fondi pensione e casse di previdenza quali investitori istituzionali di lungo periodo.
L’ATTESO RILANCIO DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Giuro spiega anche che “per quel che riguarda la previdenza complementare, la principale novità del 2022 è stata l’introduzione anche nell’ordinamento italiano, come anche negli altri Paesi europei, del Pepp, il nuovo piano pensionistico individuale paneuropeo”, che però non sembra aver raccolto molto interesse da parte degli operatori del settore. Tuttavia, “pur non sembrando al momento riscuotere particolare attenzione da parte degli operatori finanziari, rappresenta però un elemento di novità per riflessioni future su eventuali modifiche normative al funzionamento della previdenza complementare italiana. Il riferimento è all’introduzione di un tetto alle commissioni, a un maggior sviluppo delle adesioni on line, a rendite erogate sotto forma di riscatti finanziari programmati”.
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