Come sappiamo le modalità di pagamento relative al canone RAI sono state modificate l’anno scorso quando, il precedente governo draghi, recepito delle direttive europee che hanno garantito l’eliminazione del pagamento dei 90 euro all’anno addebitati mediante la bolletta di luce e gas. Con quel pagamento infatti era possibile pagare 9 euro ogni mese Da gennaio ad ottobre in caso di bolletta mensile, oppure 18 euro ogni due mesi per 5 fatture fino ad ottobre.
Canone Rai 2023: quali sono i codici tributo corretti
Nel 2023 il canone RAI invece dovrà essere corrisposto in un’unica soluzione oppure a rate a scelta tra trimestrali oppure semestrali. In caso di rate semestrali il pagamento avviene in due soluzioni, in caso di pagamento trimestrale le soluzioni sono quattro.
I due pagamenti semestrali devono essere corrisposti entro il 31 gennaio 2023 e il 31 luglio 2023. Invece le quattro rate trimestrali devono essere corrisposte il 31 gennaio, 30 aprile, 31 luglio e 31 ottobre.
Ai fini di un corretto pagamento bisognerà utilizzare i codici tributo adeguati. Questi sono:
- TVRI in caso di rinnovo del canone RAI,
- TVNA in caso di nuovo abbonamento.
Canone Rai 2023: chi è chiamato a pagare e come
Come precisato anche nel 2022, il presupposto del pagamento del canone RAI è il possesso del televisore. Però può accadere che il possesso della televisione non è da addebitarsi all’intestatario dell’utenza elettrica. Ad esempio l’inquilino che prende in affitto un appartamento avrà un’utenza elettrica intestata al proprietario.
In una situazione del genere il canone RAI è comunque un’imposta rivolta all’inquilino che è possessore del televisore. Il proprietario invece sarà soltanto intestatario dell’utenza elettrica. Per questo motivo, l’eliminazione del pagamento attraverso le bollette elettriche di luce e gas toglierà anche il problema relativo al pagamento del canone.
Ma per il 2023 andrà fatto un altro tipo di controllo: tutti gli inquilini che non sono in possesso di televisori dovranno presentare un’apposita dichiarazione per poter essere esentati totalmente. La stessa cosa vale per tutte le persone titolari di invalidità civile che rientrano all’interno delle esenzioni totali o parziali.