Maurizio Costanzo, ospite a Verissimo per presentare il suo nuovo libro dal titolo “Smemorabilia. Catalogo sentimentale degli oggetti perduti”, ha parlato della sua famiglia di origine. Il padre Ugo Costanzo era un impiegato statale al Ministero dei Trasporti. Uno dei suoi più grandi rammarichi è quello di non avere potuto vivere a lungo insieme a lui. “È morto quando avevo 16 anni, è stato un furto. Penso a lui quotidianamente, ho la sua foto vicino al letto”, ha raccontato a Silvia Toffanin.
L’uomo non è riuscito a seguirlo nei suoi importanti passi nel mondo del giornalismo, ma era perfettamente a conoscenza della sua passione. “A volte era d’accordo e appoggiava il mio sogno, a volte no. Era orgoglioso ma al tempo stesso preoccupato. Era un impiegato statale, non capiva che carriera avrei fatto. Era come se volessi fare spettacolo per lui. Quando avevo 12 anni e Indro Montanelli mi telefonò per rispondere alla lettera che gli avevo mandato, io marinai la scuola per incontrarlo nella redazione romana del Corriere della Sera. Mio padre lo capì e mi seguì per capire dove andavo”, ha ricordato.
Maurizio Costanzo: “Papà morto quando avevo 16 anni, è stato un furto”. La vita della mamma
Ad accompagnare Maurizio Costanzo nel corso della sua vita, dopo la prematura morte di papà Ugo, è stata la mamma Jole De Toni, che faceva la casalinga. “Per fortuna è vissuta più a lungo”, ha raccontato il conduttore. È rimasta al suo fianco mentre diventava sempre più famoso, dalle prime trasmissioni locali fino all’approdo in televisione. “Quando nel ’90 cominciai un programma alla radio, Buon Pomeriggio, finita la prima trasmissione le chiesi un parere. Lei mi disse: “Sì, ma domani cosa dirai?”. Lei ha vissuto il mio successo, ma non si rese subito conto di come stava arrivando. Se ne è accorta più tardi, perché dal parrucchiere la facevano sedere prima”, ha ricordato. “L’onestà è il valore più importante che mi ha trasmesso”.