Il caso Uno bianca è uno dei più intricati e spinosi della cronaca nera italiana. 24 omicidi e una matrice nel cuore delle istituzioni, uomini in divisa accusati di orrendi crimini e una scia di sangue che ancora oggi fa tremare i polsi alla storia. Mentre le famiglie delle vittime lanciano un nuovo appello perché sia fatta piena luce sui fatti, dopo processi, condanne e false piste, Cronache criminali trasmette una puntata dedicata alla vicenda con la narrazione guida di Giancarlo De Cataldo in onda su Rai 1 il 9 gennaio, dalle ore 23.30.
Per 7 anni, tra il 1987 e il 1994, la banda della Uno bianca ha seminato il terrore tra Emilia-Romagna e Marche con una serie sconvolgente di agguati, delitti, rapine a caselli stradali, banche e portavalori. Un’incredibile parabola criminale ha portato il commando, guidato da uomini in divisa, a mettere a segno circa un centinaio di colpi con altrettanti feriti e la morte di 24 persone. Le indagini e l’esito giudiziario avrebbero portato a una scoperta scioccante per l’intero Paese: gli assassini avevano il volto e il ruolo di chi, invece, avrebbe dovuto garantire l’ordine e la sicurezza ai cittadini.
La storia della banda della Uno bianca a Cronache criminali
Nella puntata di Cronache criminali di lunedì 9 gennaio, in onda su Rai 1 in seconda serata, Giancarlo De Cataldo torna sul caso della Uno bianca e della banda che seminò sangue e orrore tra gli anni’80 e ’90 in Italia, precisamente nel cuore di due regioni come Emilia-Romagna e Marche. Sarebbero state oltre 100 le azioni criminali messe a segno, 24 le vittime uccise durante i colpi attribuiti al commando della Uno bianca. I processi si sono conclusi con la condanna a carico di coloro che sono stati ritenuti i responsabili e ai capi dell’organizzazione criminale, Fabio e Roberto Savi, ma le sentenze non avrebbero soddisfatto tutti gli interrogativi che aleggiano, ancora oggi, intorno alla verità sulla storia della Uno bianca.
La storia della banda, composta da 6 persone di cui 5 appartenenti alla Polizia di Stato, è al centro del nuovo appuntamento con il programma di approfondimento della rete ammiraglia Rai che questa sera porta davanti alle telecamere, ancora una volta, le voci dei protagonisti chiave della vicenda. Anzitutto quelle di Luciano Baglioni e Pietro Costanza, i due agenti che segnarono la svolta grazie al loro fiuto investigativo, e le voci di Daniele Paci, magistrato che diede alle indagini un impulso decisivo, di Ada Di Campi, agente sopravvissuta, di Alessandra Moneta, sorella di una delle vittime dell’attacco del Pilastro. E proprio in occasione dell’anniversario di quest’ultima tragedia, consumata a Bologna nel 1991, le famiglie delle vittime hanno rilanciato un appello perché le indagini sui 7 anni di Uno bianca e sulla morte dei tre carabinieri assassinati, Otello Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta, si riaprano: “Dopo 28 anni dall’arresto di alcuni componenti della banda – si legge nella nota riportata dall’Ansa –, non conosciamo tutta la verità sul perché uomini delle istituzioni si resero responsabili di 24 omicidi e 102 feriti con ferocia cieca e spietata“.