Un reportage realizzato da La Stampa ha portato alla luce la triste vicenda dei bambini scomparsi da Kherson, in Ucraina. La città, da poco liberata dall’occupazione dell’esercito russo, ora deve affrontare i costi di una guerra che si sta combattendo alle porte della stessa, con i militari di Putin appostati oltre il fiume Dnipro, che scorre appena oltre i confini cittadini, ma anche i costi di una ritrovata libertà, che ha il sapore amaro di una sconfitta per certi versi. Una sconfitta che, ora, pesa soprattutto sui bambini di Kherson, partiti per una gita ad inizio ottobre, e mai tornati dai loro genitori.
I bambini scomparsi di Kherson
Quella dei bambini scomparsi da Kherson è una storia che riguarda, secondo quanto evidenziato da La Stampa, almeno 200 piccoli cittadini ucraini. Sono Viktor e Tatiana, i genitori di Anya, 12 anni, a raccontare per filo e per segno quello che è successo. La bambina aveva iniziato a frequentare la scuola a settembre mentre fin da subito il direttore dell’istituto aveva iniziato a parlare della gita in Crimea organizzata per il 7 ottobre.
Proprio quella gita, a cui i genitori di Anya non volevano che partecipasse, fu l’origine della storia dei bambini scamparsi da Kherson. Partirono oltre 200 bambini in quell’occasione, e sarebbero dovuti rientrare il 21 ottobre, secondo quanto racconta Viktor. La gita fu inizialmente prolungata fino al 25 ottobre, ma poi i docenti e il preside smisero di parlare di date. Dei bambini scomparsi, a Kherson, non si è più saputo nulla. Fortunatamente, però, nonostante il destino di Anya sia del tutto incerto, i genitori riescono ancora a contattarla e sembra stare bene, per quanto si senta preoccupata dalla sua stessa condizione e chieda ogni giorno di poter tornare a Kherson.
Il commento della scuola ai bambini scomparsi da Kherson
Viktor è preoccupato che non rivedrà mai più Anya, dicendo anche come abbia dovuto fornire, per la gita in cui sono scomparsi i bambini di Kherson, il certificato di nascita originale della figlia. Potrebbe essere spostata in qualsiasi momento in un altro punto della Russia, magari più lontano, e potrebbe non riuscire più ad avere accesso ad un telefono. Il fatto più preoccupante, però, è che la scuola non sembra intenzionata a dare risposte ai genitori. Alle chiamate dei genitori, gli insegnanti non sanno fornire risposte su quando i bambini scomparsi torneranno a Kherson, evitano la risposta e spiegano che si trovano in Crimea, in un resort composto da tre palazzine. Alcuni tra i genitori, racconta ancora la professoressa al giornalista de La Stampa, provano ad andare a prendere i figli, ma poi si trovano bloccati a loro volta in Crimea.