SEC accusa l’ex CEO di McDonald’s
La Securities and Exchange Commission (SEC) ha accusato Stephen J. Easterbrook di aver mentito sulle cause del suo licenziamento da McDonald’s. L’ex CEO della miliardaria catena di fast food è stato accusato di aver reso dichiarazioni false e fuorvianti agli investitori in merito alla sua uscita dall’azienda nel novembre 2019. Easterbrook ha accettato di pagare una sanzione di 400.000 dollari senza rilasciare dichiarazioni. Nessuna sanzione pecuniaria a McDonald’s grazie alla collaborazione fornita nel corso dell’indagine.
Secondo la SEC, come spiegano i media statunitensi, McDonald’s avrebbe licenziato Easterbrook per aver esercitato scarsa capacità di giudizio e intrattenuto un rapporto personale inappropriato con un dipendente. L’ex CEO avrebbe così violato la politica aziendale che impone di non intrattenere rapporti con i dipendenti. Le parti avrebbero stipulato un accordo di separazione che parlava di licenziamento senza motivo, per permettergli di trattenere un compenso azionario che altrimenti sarebbe stato perso.
L’indagine interna di McDonald’s
Nel luglio 2020, McDonald’s ha scoperto attraverso un’indagine interna che lo stesso Easterbrook aveva intrattenuto altri rapporti non divulgati e impropri con altri dipendenti. Secondo la SEC, sarebbero state queste ulteriori scoperte da parte dell’azienda sulle violazioni del manager alla politica aziendale che avrebbero influenzato le rivelazioni del colosso dei fast food in merito all’uscita e al risarcimento allo stesso ex manager.
Gurbir S. Grewal, Director della Division of Enforcement della SEC, ha affermato: “Quando i manager aziendali corrompono i processi interni per gestire la propria reputazione personale o riempirsi le tasche, violano i loro doveri fondamentali nei confronti degli azionisti, che hanno diritto alla trasparenza e alla correttezza da parte dei dirigenti. Presumibilmente, nascondendo l’entità della sua cattiva condotta durante l’indagine interna della società, Easterbrook ha rotto quella fiducia e alla fine ha ingannato gli azionisti”. A fine 2021, l’ex CEO ha accettato di restituire 105 milioni di dollari in contanti e premi azionari risolvendo così causa intentata da McDonald’s.