PAPA FRANCESCO ACCOGLIE I FIRMATARI DEL MANIFESTO SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Al termine della giornata dedicata al documento sull’algoretica e l’intelligenza artificiale, Papa Francesco ha ricevuto in udienza i firmatari del manifesto “Rome Call” sull’uso etico e prudente della A.I.: «Siamo tutti consapevoli di quanto l’intelligenza artificiale sia sempre più presente in ogni aspetto della vita quotidiana, sia personale che sociale. Essa incide sul nostro modo di comprendere il mondo e noi stessi. Le innovazioni in questo campo fanno sì che tali strumenti siano sempre più decisivi nell’attività e perfino nelle decisioni umane. Vi incoraggio pertanto a proseguire in questo vostro impegno». Il Papa ricorda alle tre religioni abramitiche oggi rappresentate in Vaticano della gioia nel vederle coinvolte anche con le altre grandi religioni mondiali, «affinché l’algoretica, ossia la riflessione etica sull’uso degli algoritmi, sia sempre più presente, oltre che nel dibattito pubblico, anche nello sviluppo delle soluzioni tecniche. Ogni persona, infatti, deve poter godere di uno sviluppo umano e solidale, senza che nessuno sia escluso. Si tratta pertanto di vigilare e di operare affinché non attecchisca l’uso discriminatorio di questi strumenti a spese dei più fragili e degli esclusi. Ricordiamoci sempre che il modo con cui trattiamo l’ultimo e il meno considerato tra i nostri fratelli e sorelle dice il valore che riconosciamo all’essere umano. Si può fare l’esempio delle domande dei richiedenti asilo: non è accettabile che la decisione sulla vita e il destino di un essere umano vanga affidata ad un algoritmo».
Il documento oggi firmato da Mons. Paglia, lo Sceicco Abdallah bin Bayyah e il Rabbino Simha Weisz – ribadisce il Santo Padre – «può essere un utile strumento per un dialogo comune tra tutti, al fine di favorire uno sviluppo umano delle nuove tecnologie. Papa Francesco sottolinea, citando il suo discorso alla Plenaria della Pontificia Accademia per la Vita del 28 febbraio 2020, «nell’incontro tra diverse visioni del mondo, i diritti umani costituiscono un importante punto di convergenza per la ricerca di un terreno comune. Nel momento presente, peraltro, sembra necessaria una riflessione aggiornata sui diritti e i doveri di questo ambito. Infatti, la profondità e l’accelerazione delle trasformazioni dell’era digitale sollevano inattese problematiche, che impongono nuove condizioni all’ethos individuale e collettivo». Il Pontefice loda le tre coordinate fondamentali del manifesto sull’intelligenza artificiale: «l’etica, l’educazione e il diritto».
INTELLIGENZA ARTIFICIALE, LA FIRMA DEL MANIFESTO IN VATICANO DELLE RELIGIONI ABRAMITICHE
Un manifesto firmato dalle tre grandi religioni monoteiste abramitiche per riaffermare l’importanza dell’intelligenza artificiale e allo stesso tempo ribadire la centralità del primato della persona sulla “macchina”. Si tiene oggi 10 gennaio 2023 in Vaticano la firma del documento “Rome Call for AI Ethics” a cui prenderanno parte la religione Cattolica, quella islamica e quella ebraica: all’interno dell’evento “AI Ethics: An Abrahamic commitment to the Rome Call”, il documento creato dalla Pontificia Accademia per la Vita (e curato dalla Fondazione RenAIssance) si fonda sulla promozione di una “algoretica” che possa contribuire allo sviluppo etico dell’intelligenza artificiale, baluardo delle scoperte scientifiche per gli anni a venire.
In rappresentanza delle tre grandi religioni fondanti su Abramo ci sono Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e primo promotore della Call dal febbraio 2020; il rabbino capo Eliezer Simha Weisz (membro del Consiglio del Gran Rabbinato di Israele); sceicco Abdallah bin Bayyah (presidente del Forum per la Pace di Abu Dhabi e presidente del Consiglio emiratino per la Sharia Fatwa). Alla cerimonia di firma interreligiosa che si tiene questa mattina alla Casina Pio IV in Vaticano, partecipano anche i primi firmatari della Rome Call per rinnovare il proprio impegno in questa direzione: Brad Smith (presidente di Microsoft), Dario Gil (Global Vice President di IBM) e Maximo Torero Cullen (Chief Economist della FAO).
MONS. PAGLIA SULLA FIRMA DEL DOCUMENTO SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: “PREVALE IL PRIMATO DELL’UOMO”
Prima della firma del documento sull’intelligenza artificiale, la cerimonia ha visto l’introduzione e riflessione sull’urgenza dell’algoretica di padre Paolo Benanti, professore straordinario di Etica delle tecnologie presso la Pontificia Università Gregoriana e direttore scientifico della Fondazione RenAIssance. Nel pomeriggio invece interverranno diversi relatori per commentare l’importanza della “Rome Call for AI Ethics”, tra cui: la professoressa Ana Palacio, già ministro degli esteri spagnolo; il professor Mario Rasetti, emerito di fisica teorica al Politecnico di Torino e presidente del comitato scientifico di CENTAI; il dottor Hamza Yusuf, presidente dello Zaytuna College di Berkeley, CA; il professor Aviad Hacohen, presidente dell’Academic Center for Law and Science di Hod HaSharon, in Israele, già decano della facoltà di legge; il professor Sebastiano Maffettone, direttore di Ethos, presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma.
Intervistato dalla stampa vaticana, Mons. Paglia illustra le principali novità importanti per la sfida sull’intelligenza artificiale: «È un segno importante per evitare una fuga in avanti di una tecnica che rischierebbe di favorire il post-umanesimo», spiega l’arcivescovo sottolineando la genesi di un documento nato in realtà due anni fa. «Quando, poco prima che scoppiasse la pandemia, fu firmato a Roma un manifesto etico sull’intelligenza artificiale. Come sappiamo, queste nuove tecnologie emergenti e convergenti posseggono una loro logica interna che cresce in maniera molto veloce e che rischia di essere al di fuori di una prospettiva umanistica a tal punto da strumentalizzare l’uomo a proprio vantaggio», aggiunge Mons. Paglia. Il testo sull’intelligenza artificiale siglato da Chiesa, ebraismo e Islam si fonda su tre prospettive umanistiche: «il principio etico, il principio educativo e il principio giuridico che devono guidare tutto il processo che riguarda lo sviluppo dell’intelligenza artificiale», spiega ancora il presidente della Pontificia Accademia per la Vita. La firma di oggi è prodromo di una sigla ancora più importante per il prossimo luglio in Giappone: «sarà siglato anche dalle altre grandi religioni mondiali. Papa Francesco ha accolto positivamente questa nostra impostazione proprio per ribadire il primato dell’umano sulla tecnologia». L’importanza della firma riflette una garanzia etica e di libertà della persona prima dello sviluppo di A.I. senza controllo: tutelare il primato dell’uomo, educare i giovani alle tecnologie complesse e incentivare la dimensione giuridica provando ad immaginare una governance internazionale, sono i tre punti qualificanti del documento siglato in Vaticano. Conclude Mons. Paglia con un monito che vede nella Cina, pur senza nominarla, una facile indicazione: «Qualche governo sta preparando uno strumento che usa gli algoritmi per riconoscere la qualifica di rifugiato :attraverso l’esame di una macchina si tralascia il confronto, il dialogo. E poi bisogna tenere presente che ogni algoritmo non è autonomo ma è il frutto di una impostazione. Ecco perché la dimensione etica deve essere prioritaria. Il controllo degli algoritmi sulle popolazioni è gravissimo, basti pensare al controllo facciale: ecco perché dobbiamo inventarci una pratica giuridica per regolamentare a livello internazionale una materia che si dimostra essere delicatissima».