Neanche i ministeri sono sicuri. O almeno, questo è quanto traspare da quanto avvenuto al dicastero dello Sviluppo Economico, nella zona di Trastevere a Roma. Come riportato da Il Messaggero, lì, tra dicembre e la fine delle festività natalizie, è stato rubato un congegno anti-007 fondamentale per eludere qualsivoglia intercettazione.
Il congegno anti-007 in questione serve per schermare i cellulari ed è spesso utilizzato per le prove di esame e nei concorsi pubblici, così da scoraggiare eventuali candidati intenti a cercare risposte sugli smartphone. Ma è anche utilizzato dall’intelligence: il cosiddetto “jammer telefonico” – anche noto come “ombrello” – è in grado di impedire qualsiasi localizzazione e intercettazione.
Il mistero del congegno anti-007
Come ricostruito da Il Messaggero, nel magazzino del Mise vengono riposti e catalogati macchinari non più funzionanti e attrezzate che possono rendersi utili. Tra i numerosi oggetti presenti, è stata trafugata una valigetta. La scelta non è stata casuale: all’interno, infatti, era presente un jammer telefonico. Nel magazzino non è stato portato via nient’altro, quindi il ragionamento è chiaro: cercavano quello, hanno preso quello.
Chiuso da inizio dicembre, l’edificio è stato riaperto solo lunedì 9 gennaio. Solo due giorni fa, dunque, è stata notata l’effrazione e il relativo furto. Strada in salita per individuare il responsabile: nella struttura non esistono sistemi di sorveglianza e/o sicurezza e quindi nessuna telecamere ha potuto riprendere il protagonista del furto. Le autorità sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell’episodio e rintracciare eventuali prove. L’unica certezza è che non può essere stato un dipendente, considerando che tutti hanno le chiavi per accedere al magazzino e non avrebbero bisogno di forzare portoni. C’è, inoltre, una strana coincidenza che non è passata inosservata: due anni fa, sempre tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, il Mise fu vittima di un altro furto, in quell’occasione di password e credenziali. Per il momento il dicastero non ha confermato o smentito la notizia.