Omicidio Ugo Russo: al via il processo contro il carabiniere
Sta per aprirsi il processo per l’omicidio di Ugo Russo, il 15enne di Napoli che tentò una rapina ai danni di un carabiniere fuori servizio. Quest’ultimo, secondo quanto ha sempre dichiarato lui, per legittima difesa ha aperto il fuoco contro il 15enne, raggiungendolo con tre proiettili, dei quali uno fatale alla testa. A finire al centro del processo, però, sarebbe una particolare dinamica avvenuta nell’esplosione dei tre colpi, intervallati da una breve pausa nella quale il carabiniere sarebbe uscito dal suo veicolo.
Oltre ad Ugo Russo l’altro protagonista di questa storia è il carabiniere, all’epoca 23enne, Christian Brescia. Di istanza nel nord Italia, il militare era tornato a Napoli per una breve vacanza con la sua fidanzata. Durante questa pausa dal lavoro, l’uomo e la sua ragazza sono stati raggiunti dal 15enne Ugo Russo, mentre un suo complice (anch’egli minorenne) lo attendeva sullo scooter parcheggiato poco distante. Puntando una pistola giocattolo contro Brescia, gli ha sottratto il Rolex, scappando rapidamente. Secondo i pm, però, citati dal quotidiano italiano Il Mattino, la perizia balistica dimostrerebbe che il militare ha aperto il fuoco durante la fuga del giovane, quando non costituiva più una minaccia.
La dinamica della morte di Ugo Russo
Al centro dell’interrogazione chiesta dai PM, insomma, ci sarebbe quel singolo colpo fatale che ha raggiunto la testa di Ugo Russo dopo la tentata rapina ai danni di Brescia. La Procura, cita ancora Il Mattino, ritiene che il carabiniere quella notte abbia sparato quattro volte totali, mentre solamente tre colpi avrebbero attinto al 15enne. Tra i quattro proiettili, però, ci sarebbe stata una pausa importante secondo le analisi balistiche.
Il militare, infatti, ha colpito Ugo Russo alla spalla sinistra una prima volta mentre era seduto in auto, sporgendosi dal finestrino, mentre il secondo colpo sparato in questa circostanza sarebbe andato a vuoto. Poi la pausa, durante la quale i PM ritengono che il carabiniere sia uscito dalla macchina, posizionandosi perpendicolarmente al ragazzo che scappava verso lo scooter. Brescia, a questo punto, secondo la Procura di Napoli, ha sparato altri due colpi, il primo ha raggiunto Ugo Russo allo sterno, mentre il secondo è stato quello fatale che lo ha colpito alla testa. Il fatto che tra gli spari ci sia stata una pausa e che il ragazzo fosse di spalle, ritengono infine i PM, indicherebbe che non vi era legittima difesa, mentre l’accusa che si chiarirà a processo è quella di omicidio volontario.