Russia e Usa, nonostante i rapporti compromessi dalla guerra in Ucraina, hanno trovato un accordo per una missione di salvataggio nello Spazio. Lo scorso 15 dicembre, come riportato da Il Messaggero, infatti, la navicella Soyuz MS-22, con a bordo tre rappresentanti della Nasa, tre di Mosca e uno giapponese, è stata colpita da un micro-meteorite di circa un millimetro che ha causato un piccolo foro nel sistema di raffreddamento.
I due Paesi hanno deciso dunque come operare: la MS-22 tornerà prossimamente sulla Terra senza equipaggio, mentre il 20 febbraio prossimo la gemella MS-23 decollerà per sostituirla, anch’essa senza equipaggio. Una mossa indispensabile per evitare altri tipi di emergenza. Gli astronauti (i russi Sergei Prokopyev, attuale comandante dell’Iss, Dmitry Petelin e Anna Kikina, gli americani Frank Rubio della Nasa, Nicole Aunapu e Josh Cassada e il giapponese Koichi Wakata), inoltre, in questo modo potranno continuare la missione fino alla Primavera, almeno per quel che concerne quelli che si trovano a bordo della navicella da meno tempo.
Russia e Usa, accordo per missione di salvataggio nello Spazio: è storico
L’attività della Stazione da 23 anni, rappresenta il più stupefacente accordo di cooperazione internazionale della storia ed anche la missione di salvataggio messa in atto da Russia e Usa conferma che nello Spazio non c’è margine per astio tra i due Paesi. L’operazione di soccorso, a tal proposito, è stata annunciata insieme nelle scorse ore dal direttore dei programmi Nasa per la Iss, Joel Montalbano, e dal direttore per il Volo umano di Roscosmos, Sergei Krikalev. “Non è possibile riparare in orbita la Soyuz danneggiata: sarebbe anche difficile e rischioso”, ha affermato quest’ultimo.
L’operazione sembrerebbe dunque essere definita. La navicella Soyuz MS-22 danneggiata tornerà presto sulla Terra per essere riparata, mentre a sostituirla ci sarà la gemella MS-23. Quest’ultima sarebbe dovuta decollare il 16 marzo con a bordo Oleg Kononenko, Nikolai Chub e Lorel O’Hara, ma il lancio è stato posticipato in quanto dovrà avvenire senza equipaggio.