Sul sito del quotidiano italiano Il Giornale è apparso un articolo di accusa contro il colosso dello streaming Netflix. Secondo la redazione, infatti, in una nuova serie prodotta dal famoso sito di intrattenimento e pubblicata in questi giorni, sarebbero state “sdoganate” le bestemmie contro il signore cristiano. Sarebbe, accusa l’articolo, un vero e proprio controsenso per la piattaforma che si è sempre dimostrata attenta alle questioni del politicamente corretto e che attorno a queste battaglie ha basato buona parte delle sue ultime produzioni rilevanti (e non). A finire nel occhio del ciclone sarebbe la serie Totenfrau – La signora dei morti.
Netflix e le bestemmie: l’accusa del Giornale
Insomma, secondo l’articolo di accusa del Giornale, Netflix si sarebbe fregiato di quello che, agli occhi dei critici, potrebbe essere quasi considerato un vero e proprio crimine, con le bestemmie ha infranto le regole del politically correct. Interessata dall’accusa sarebbe la seconda puntata della serie Totenfrau – La signora dei morti, creata e diretta da Benito Mueller con Barbara Stepansky e Wolfgang Mueller e basata sul romanzo omonimo.
La vicenda della serie Netflix accusata dal Giornale di contenere alcune bestemmie è piuttosto semplice e muove attorno al giallo della morte del marito della protagonista, avvenuta teoricamente per investimento ma che nasconderebbe qualcosa di più grosso. A pagare il costo maggiore dalla morte dell’uomo è, però, la figlia della coppia, che reagisce con particolare disperazione, arrivando a trovare ipocriti i discorsi del professore di religione. Poco tempo dopo, però, la ragazza si lascia andare a due sonore, e secondo l’articolo gratuite, bestemmie. “Una volgarità da ubriaco da bar“, scrive Il Giornale, che cercando una spiegazione a questa “svista” di Netflix, non riesce a trovarla.
Bestemmie su Neflix: “E il politicamente corretto?”
L’arte cristiana, spiega ancora Il Giornale, talvolta ricorre alle bestemmie, come nel caso di Giovanni Testori, ma in questo caso non ci sarebbe nulla di artistico. Non si tratterebbe neppure di realismo, perché la protagonista letteralmente parla con i morti. Inoltre, la piattaforma Netflix è sempre stata “attentissima al politicamente corretto”, si legge nell’articolo, ma non in questo caso. “In fondo, è tutto coerente. Il politicamente corretto rispetta tutte le culture del mondo, tranne la nostra, che ritiene oppressiva, dogmatica e colonialista. In nome del progresso, dobbiamo ascoltare le bestemmie”, conclude l’accusa del Giornale.