Kidane Zekarias Habtemariam, trafficante di esseri umani, è stato catturato in Sudan, dopo essere riuscito a sfuggire alla giustizia due anni fa in Etiopia. Infatti, prima di essere condannato all’ergastolo per traffico di esseri umani ed estorsione, il cittadino eritreo chiese di poter andare in bagno, dove, con l’aiuto di due collaboratori arrivati in aereo dal Sudan, sostituì il suo abbigliamento da carcerato con abiti civili e guadagnò indisturbato l’uscita dall’edificio. La scorsa settimana le forze dell’ordine sono riuscite ad arrestare Kidane proprio in Sudan, espellendolo negli Emirati Arabi Uniti, dove i pm stanno valutando le accuse di riciclaggio di denaro nei suoi confronti, visto che l’uomo avrebbe legami finanziari con lo Stato del Golfo, con particolare riferimento a conti bancari sui quali migranti e rifugiati e le loro famiglie pagano il viaggio e il riscatto.
Il “Financial Times Weekend” riporta le parole del brigadiere Saeed al-Suwaidi, dell’unità federale anti-narcotici del ministero dell’Interno degli Emirati Arabi Uniti: “Il contrabbando e il traffico di esseri umani è un crimine spaventoso e ora abbiamo chiuso una delle più importanti rotte di traffico verso l’Europa. La cattura di Kidane è un forte messaggio ai trafficanti di esseri umani: stiamo lavorando insieme e veniamo a prendervi, uno per uno“. Kidane è accusato dalle autorità olandesi di essere a capo di un’organizzazione criminale che utilizza la violenza e l’intimidazione, compresi torture e stupri, per sfruttare le persone in fuga dal Corno d’Africa.
KIDANE, TRAFFICANTE DI ESSERI UMANI ARRESTATO. VITTIMA RIVELA: “È UN ANIMALE!”
Una 20enne eritrea ha raccontato di essere stata tenuta in schiavitù da Kidane tra il 2017 e il 2018: “È brutale, non è un essere umano, è un animale! Mi ha bruciato, non solo i capelli, anche il corpo. Mi ha fatto cose che non voglio ricordare”. “Financial Times Weekend” ha riferito che i tribunali emiratini prenderanno in considerazione anche le richieste di estradizione dell’uomo verso l’Etiopia e i Paesi Bassi, che lo hanno inserito nella lista dei ricercati nel 2021 per presunti crimini contro migranti e rifugiati eritrei in Libia. Infatti, “secondo la polizia olandese, Kidane è a capo di un famigerato campo in Libia dove migliaia di migranti subiscono gravi percosse, rapimenti, stupri e privazioni illegali della libertà”.
L’Interpol, che insegue Kidane dal 2019, ha stimato che il trafficante ha mietuto migliaia di vittime nell’arco di nove anni. Sono state proprio le informazioni trasmesse dall’Interpol agli Emirati Arabi Uniti a permettere di rintracciarlo in Sudan. Gli agenti emiratini sono quindi volati a Khartoum il 1° gennaio 2023 dopo aver allertato le autorità sudanesi, che hanno portato a termine l’arresto. Demelash Gebremichael, commissario generale della Polizia federale etiope, ha dichiarato che “questo enorme sforzo ha portato all’arresto di un criminale internazionale condannato all’ergastolo in Etiopia. È un successo notevole”.