La questione del caro benzinagoverno Meloni in chiave gradimento, come evidenziato dai sondaggi politici. Come quello di Euromedia Research, da cui si evince in primis che l’indice di fiducia della premier e del governo calano al di sotto del 40%, per la seconda rilevazione nelle prime settimane dell’anno. Infatti, Alessandra Ghisleri su La Stampa scrive che Giorgia Meloni registra un 38,5% (-1,4% in 20 giorni), invece il suo esecutivo il 36,7% (-2,5%). Ma come leader di partito ottiene comunque il risultato più alto rispetto ai rivali. La sondaggista però rimarca che a tre mesi dall’insediamento, non si può parlare di tendenza. «Quindi ancora il credito per questa maggioranza è attivo».
La percezione dei cittadini è che ci sia un cambiamento in atto, motivo per il quale cercano indicazioni e sostegno, anche perché inflazione e carovita stanno rosicchiando i risparmi degli italiani. I cittadini hanno toccato con mano gli aumenti delle bollette e sullo sfondo c’è sempre il tema accise. Sono tutti temi che richiamano grande attenzione, sui quali il governo Meloni non viene promosso dal 52,3% degli intervistati, invece il 26% degli elettori lo promuove. A colpire è pure un altro dato: la bocciatura del governo arriva anche da elettori del centrodestra.
SONDAGGI POLITICI: TRA CHI BOCCIA GOVERNO MELONI ANCHE ELETTORI CDX
Tra coloro che bocciano il governo Meloni il 15% è formato da elettori della Lega, l’11,8% di Fratelli d’Italia e un sostenitore su 3 invece è elettore di Forza Italia. Per ora gli alleati della premier Giorgia Meloni sono coloro che pagano il prezzo più alto nel confronto con il mese di dicembre, perdendo quasi un punto percentuale ciascuno nell’ultimo dei sondaggi politici. In particolare, la Lega di Matteo Salvini perde lo 0,7%, invece Forza Italia lo 0,8%. Il primo partito resta ancora l’astensione (32,2%), poi c’è Fratelli d’Italia al 28,2%, che però registra un calo dello 0,4%. Il Partito democratico, invece, guadagna quasi un punto percentuale da dicembre (+0,9%), arrivando al 16,7%, ma è evidentemente ancora lontano da FdI ed è soprattutto preso da primarie, data congresso, voti online e gazebo. Comunque soffia sul collo del Movimento 5 Stelle (17,5%), che essersi fermato nella sua crescita. Azione e Italia Viva restano stabili insieme intorno all’8%. Alla luce di quanto sopra, si può parlare di «una sorta di fastidio tra gli italiani soprattutto».