La possibilità di godere del ravvedimento speciale nel 2023 è certamente un vantaggio economico, su questo non ci piove. Quello che però non viene tenuto in considerazione (o semplicemente perché non se ne è a conoscenza), è il rischio penale a cui si incorre esponendosi – anche di proprio pugno – al Fisco.
L’utilità del ravvedimento operoso è evidente: rateizzare il proprio debito in 8 rate (la prima necessariamente entro e non oltre il 31 marzo del 2023) e poter usufruire di un super sconto sul totale della multa che verrebbe addebitata in tempi “normali”. Un’occasione per i contribuenti che fino ad oggi, sono stati irregolari nei pagamenti.
Ravvedimento speciale 2023: sì o no? Come valutare la decisione
Il ravvedimento speciale del 2023, è un’occasione per i contribuenti che risultando irregolari nei pagamenti, possono sfruttare la rateizzazione maggiorata e le sanzioni ridotte del Governo. C’è però qualcosa che bisogna sapere, in base al tipo di reato si rischia un’autodenuncia penale.
Non si tratta del caso di chi presenta una dichiarazione reddituale regolare e per assenza di liquidità, ha tardato o mancato il pagamento. Ma per chi ad esempio, ha commesso un di infedeltà o dichiarazione fraudolenta.
In questi casi, non esiste alcuna normativa che possa agevolare o perdonare il colpevole, che consciamente ha provocato un reato punibile dalla Legge. Il debitore dovrà porre molta attenzione a quanto contenuto nella Legge di Bilancio del 2023, che specifica di far attenzione a rispettare quanto dettato dal decreto legislativo n. 74 del 2000, combaciante con la circolare dell’Agenzia delle entrate n. 11 del 2022.
Si prevede in questo caso, che la punibilità afflitta per infedeli o fraudolenti dichiarazioni, sarà esclusa qualora i debiti tributari fossero stati pagati interamente, ancor prima che l’autore del reato sia stato messo a conoscenza di quanto commesso, in via formale (verifiche, ispezioni o qualsiasi altro accertamento di tipo penale o amministrativo).