A febbraio ci sarà un passaggio decisivo per gli sviluppi della guerra tra Ucraina e Russia, Edward Luttwak non ha dubbi. Intervenuto ai microfoni di Libero, il politologo non usa troppi giri di parole: il conflitto dovrà finire con un compromesso ed è lo stesso che era stato profilato fin dal primo giorno. Ovvero “che si tengano dei plebisciti nelle due regioni contese, il Lugansk e il Donetsk”. Due votazioni vere, non come quelle farsa volute da Vladimir Putin: “Gli ucraini devono mettersi in testa che non potranno mai avere una vittoria totale e i russi devono vincere almeno una battaglia così che Putin possa dire di aver vinto la guerra e non si creino situazioni esplosive in Russia”.
Secondo Edward Luttwak, queste scenario potrebbe concretizzarsi tra un mese, quando l’esercito del Cremlino attaccherà dalla Bielorussia per tagliare strade e autostrade che portano a Kiev: “Questo significa che i russi vinceranno una battaglia a livello operazionale creando difficoltà di rifornimento per Kiev. A questo punto può iniziare il negoziato, lo stesso che poteva già essere fatto dall’inizio della guerra”. Una trattativa seria mai avvenuta per un motivo, l’Fsb russa e la Cia americana erano convinti che Kiev sarebbe caduta in un giorno.
L’analisi di Edward Luttwak
Nel corso della sua analisi sulla guerra tra Mosca e Kiev, Edward Luttwak ha sottolineato un dettagliato: “La sconfitta dell’Unione Sovietica è stata una grande vittoria occidentale, la sconfitta della Federazione Russa sarebbe un disastro”. Secondo l’esperto di strategia, il vero nemico è la Cina, la disgregazione della Russia non può dunque essere un obiettivo di nessuno: “La Russia ha un ruolo di controllo importantissimo in Asia. Quelli come Kazakistan, Uzbekistan, Mongolia, ecc, sono Stati pieni di risorse di cui abbiamo assolutamente bisogno e che non dobbiamo consegnare alla Cina. Per non farlo la Russia deve uscire dalla guerra in modo accettabile”. Altro fattore da non svalutare, Putin non è in crisi: “Lui è incappato in questa delusione dei suoi servizi e del suo esercito scadente. Certo anche Putin può cadere, ma nessuno di noi può provocare la sua caduta. Se succede sarà per caso e noi non potremo avere alcun ruolo in questo. Succederà a e basta, come arriva un bel tramonto alla sera”.