Giuseppe Ayala, ex magistrato, ha commentato la notizia dell’arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro ai microfoni della trasmissione “Tg2 Post”, andata in onda nella serata di lunedì 16 gennaio 2023. Ayala ha esordito dicendo: “Stamattina (ieri, ndr) ero ancora nei dormiveglia quando è squillato il telefonino. Era un mio caro amico che aveva appreso la notizia della cattura di Messina Denaro. Ho fatto un salto nel letto, perché dopo 30 anni finalmente si è arrivati alla cattura di questo grande criminale, sanguinario e stragista. Il mio pensiero è andato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, perché lui è stato condannato come mandante di queste stragi, e ho avuto un momento di tristezza”.
Quel frangente cupo, tuttavia, ben presto è stato vinto “dalla soddisfazione derivata dal fatto che lo Stato ha finalmente scritto questa bella pagina di storia, che conferma una cosa che molti italiani non sanno e che io so, avendo lavorato per decenni con la polizia: noi abbiamo delle forze di polizia, e parlo della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, che sono un’eccellenza, in questo Paese e a livello internazionale. Questa indagine, come ho appreso dalla conferenza stampa, è stata condotta in maniera certosina, paziente e professionale, con metodi tradizionali, soprattutto attraverso le intercettazioni”.
GIUSEPPE AYALA: “GLI APPLAUSI ALLA CATTURA DI MATTEO MESSINA DENARO? QUALCHE DECENNIO FA NON CI SAREBBERO STATI”
Gli applausi che la gente comune ha rivolto ai carabinieri come segno di apprezzamento dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, ha detto Giuseppe Ayala intervenendo nella puntata di martedì 17 gennaio 2023 de “I Fatti Vostri”, su Rai Due, “è un segnale importante. Non va enfatizzato, per carità, però posso assicurare che qualche decennio fa cose del genere non accadevano”.
Poi, un aneddoto legato a Falcone e Borsellino da parte del dottor Giuseppe Ayala: “Io ero il pm di riferimento del Pool Antimafia e, di tanto in tanto, cedevamo all’ironia. Quando ho fatto la requisitoria al maxiprocesso, sono stato chiuso per 8 giorni nell’aula-bunker. Quando finii, incontrai Giovanni Falcone, che si lasciò andare a una serie di complimenti. Vedendomi stupito per questo suo slancio, disse: ‘La verità vera è che tu sei un grande oratore, anzi di più… Sei The Voice, come Frank Sinatra. Ma non ti scordare che la canzone l’abbiamo scritta noi!'”.