È allarme a Roma per i livelli di polveri sottili nelle stazioni della metro, con particolare riferimento alle linee A e B, a tal punto che i ricercatori del Cnr hanno suggerito ai pendolari di indossare la mascherina FFP2. A darne notizia è “Il Messaggero”, che cita a sua volta la ricercatrice Cinzia Perrino, il cui lavoro scientifico ha evidenziato che i passeggeri della metropolitana romana non sono immuni da questa esposizione degli inquinanti.
“La metro C è l’unica tra le linee che è sicura, perché è automatizzata e ha le porte scorrevoli in banchina – ha spiegato l’esperta –. Questo permette di evitare che le polveri sottili che si generano vadano a finire direttamente sulle banchine di quella linea metropolitana di Roma. Alcuni lavori realizzati nelle metropolitane di Barcellona e di Milano testimoniano come le percentuali vengano abbattute proprio in questo modo. Fondamentale, poi, è la presenza di mezzi con un filtraggio e ricircolo d’aria che deve funzionare. I vecchi convogli con i finestrini aperti non fanno altro che riproporre la maggiore esposizione delle polveri durante tutto il viaggio”.
“MASCHERINE FFP2 NELLE STAZIONI DELLA METRO A ROMA”: IL CONSIGLIO DELL’ESPERTA DEL CNR
Nel prosieguo del suo intervento sulle colonne de “Il Messaggero”, Cinzia Perrino, per fronteggiare l’allarme polveri sottili nelle stazioni della metro di Roma suggerisce “l’uso di mezzi di protezione individuale come le mascherine FFP2. Abbiamo imparato a usarle nella pandemia di Covid-19, potremmo continuare a indossarle quando andiamo in metropolitana”.
Intanto, dall’Atac hanno precisato che “ciclicamente” vengono fatte rilevazioni per fotografare la situazione e passa il treno depolverizzatore, con annessa pulizia delle banchine. Inoltre, l’azienda di trasporti ha inteso precisare che quello che viene eseguito a Roma nelle stazioni della metro per cercare di contenere il fenomeno delle polveri sottili “è un lavoro che non viene fatto in diverse città del mondo. Tutto ciò che possiamo fare per la sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori, lo facciamo”.