“Non sarà mai abbastanza ribadito che non vi saranno riforme che toccheranno le intercettazioni su mafia e terrorismo“: così il ministro della Giustizia Carlo Nordio nella sua Relazione sull’amministrazione della giustizia al Senato della Repubblica. Il Guardasigilli ha spiegato che vi è una profonda differenza tra intercettazioni che mirano alla ricerca di una nuova prova e quelle che si vuole siano una prova.
“Quando si dice che i mafiosi non parlano per telefono – riporta Adnkronos – si allude al fatto che nessun mafioso ha mai, ritengo, manifestato al telefono la volontà di delinquere o espresso parole che costituiscano prova di un delitto in atto o programmato”, l’analisi del titolare della Giustizia del governo Meloni: “Quello cui servono le intercettazioni sono i movimenti delle persone sospettate di mafia, terrorismo e altri reati gravissimi. Quello che serve è la capacità di comprendere quali sono i rapporti occulti che legano queste persone ad altre”.
L’ANALISI DI CARLO NORDIO
Nel corso del suo intervento a Palazzo Madama, Carlo Nordio ha ribadito che anche le intercettazioni preventive sono indispensabili, ma altra cosa sono le intercettazioni che riguardano persone che non sono indagate e né imputate. Persone che “che attraverso un meccanismo e perverso, costosissimo, di diffusione pilotata finiscono sui giornali”. Il Guardasigilli ha ribadito l’impegno del governo in questa direzione, promettendo che l’esecutivo non vacillerà e non esiterà: “La rivoluzione copernicana su questa forma di abuso delle intercettazioni che fa finire sui giornali conversazioni di persone estranee alle indagini, magari selezionate e manipolate, è un punto fermo del nostro programma”. Carlo Nordio si è anche soffermato sull’arresto del super boss Matteo Messina Denaro, ponendo l’accento sul merito da condividere con magistratura, forze dell’ordine e governi precedenti: “Auspico che la gioia per questa grande operazione sia condivisa da tutte le forze politiche. L’attività del governo nel contrasto alla mafia sarà forte, omogenea, duratura e incondizionata”.