Sant’Ilario viene celebrato dalla Chiesa cristiana il 16 marzo. È patrono della città di Gorizia, dove viene celebrato, assieme al martire Taziano, con una festa che inizia qualche giorno prima del 16 marzo: i fedeli sono allietati non solo da celebrazioni eucaristiche, ma anche da un bellissimo corteo storico medioevale legato alla vita dei due santi. A completare i festeggiamenti ci sono competizioni sportive e concerti all’interno della Cattedrale di Gorizia. Si tratta di una delle città di cui è patrono Sant’Ilario e sorge proprio al confine tra la Slovenia e l’Italia: l’artista Klinger l’ha definita “la più bella porta aperta sull’Italia”. Piazza Transalpina è divisa in due: una parte appartiene alla Gorizia italiana e l’altra alla slovena Nova Gorica. Sulla piazza si affaccia la monumentale Stazione della Transalpina, mentre a due passi si apre Piazza della Vittoria, con la settecentesca Fontana di Nettuno e la seicentesca Chiesa di Sant’Ignazio, con la sua ricca facciata barocca.
Altrettanto bella è poi Piazza Cavour, dove si stagliano la Casa del Comune , l’antichissima Casa degli Ungrispach e il duecentesco Palazzo degli Stati Provinciali. Non lontano sorge il Duomo dedicata Sant’Ilario e San Taziano, ricco all’interno di stucchi barocchi e un bellissimo pulpito risalente al ‘700. Gorizia è dominata dal Castello dell’XI secolo, sede oggi dell’imperdibile “Museo del Medioevo Goriziano”. Il 16 marzo si celebrano anche altri santi quali San Serpione, San Papas, Sant’Eusebia, San Giuliano di Anazarbo, Sant’Allo di Bobbio, San Dentelino di Mons, Beato Eriberto di Namur e Beata Benedetta di Assisi.
Sant’Ilario, la vita del Beato
Sono davvero pochissime le notizie relative alla vita di Sant’Ilario: il suo nome, citato anche come Ellaro o Ilaro, è accostato a quello dell’altro martire Taziano all’interno del Martirologio Geronimiano, composto nel IV secolo nell’antica città dell’Anatolia, Nicomedia. Secondo la tradizione cristiana, Ilario è stato il secondo vescovo della città di Aquileia e, assieme al diacono Taziano, è morto come martire nel 284, durante le persecuzioni dei cristiani sotto il regno di Numeriano. Pare che Ilario sia stato perseguitato da un certo Beronio che, dopo averlo catturato, fece di tutto per portare il vescovo al paganesimo: lo invitò a praticare sacrifici agli idoli pagani e, davanti al rifiuto del sant’uomo, lo fece fustigare e poi scorticare vivo. Il martirio di Sant’Ilario, così come quello di Taziano, sono anche narrati negli affreschi della Basilica della SS. Assunta ad Aquileia, accanto alle scene di vita di San Marco.
Sempre ad Aquileia, nel Martyrium, Ilario e Taziano trovarono un iniziale sepoltura. Verso la fine del VI secolo però, davanti all’imminente arrivo delle truppe longobarde di Re Alboino, i loro corpi furono trasportati dal patriarca Paolino I, nella cittadina di Grado. Sant’Ilario e San Taziano sono molto venerati a Gorizia dove, in loro onore, fu eretta nel XIII secolo una piccola chiesa, divenuta poi una vera chiesa parrocchiale nel 1460. Con la definitiva soppressione del Patriarcato di Aquileia, ai due Santi Martiri fu dedicata una cattedrale, divenuta nel 1752 una sede vescovile.