Roma, crollo vertiginoso delle nascite
Roma è la capitale del crollo delle nascite. In Italia anche nel 2022 prosegue il calo della natalità, con andamenti differenziati tra le varie aree del Paese. I dati dell’Istat che arrivano allo scorso ottobre, e che fanno un confronto con il 2021, indicano a livello nazionale un calo rispetto ai primi dieci mesi dell’anno precedente del 2,6 per cento. Nonostante il numero del calo sia a livello nazionale inferiore al 3 per cento, le Regioni del Centro fanno segnare un dato ancora più negativo. Parliamo del -6 per cento per le Regioni centrali, mentre la sola Roma sfiora il -10%.
Secondo i dati provvisori di gennaio-settembre, le nascite in Italia nel 2022 sono state circa 6 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2021. Si tratta di poco più della metà di quanto osservato nei mesi gennaio-settembre del 2021, confrontando con i primi nove mesi del 2020. I concepimenti si sono ridotti notevolmente, anche alla luce della pandemia e delle crisi economiche conseguenti a questa.
Roccella: “Fare figli è un valore sociale”
Eugenia Maria Roccella, ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità nel governo Meloni, a Il Mattino ha commentato i preoccupanti dati: “Occorrono interventi economici e una rete di welfare che funzioni. Ma è necessario anche un cambiamento culturale: fare figli ha un valore sociale, questo valore deve essere percepito e riconosciuto”. Il governo vuole dare sostegno alle famiglie per incentivare la natalità: “In poco tempo abbiamo già dato un segnale molto importante. La legge di bilancio, in una situazione difficilissima, ha destinato un miliardo e mezzo alle famiglie con l’obiettivo di promuovere la natalità”.
A detta del ministro, il governo Meloni vuole lavorare “a un grande piano per la natalità. Promuovendo il criterio familiare in ogni ambito dell’azione di governo. E, soprattutto, realizzando un ambiente sociale, normativo e culturale che assecondi e non ostacoli il desiderio delle donne di fare figli, che tutte le rilevazioni dicono essere intatto rispetto al passato. Stiamo lavorando a un tavolo comune con i ministeri interessati, a cominciare da quelli del Lavoro e della Salute, per un intervento ampio e organico. Ed è importante il coinvolgimento delle imprese, del volontariato, degli enti locali”.