Monito neanche tanto velato da parte della Commissione europea al governo guidato da Giorgia Meloni attraverso Valdis Dombrovskis. Il vicepresidente della Commissione, nonché commissario per il Commercio, ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa e non ha scelto eufemismi: “La nostra valutazione della manovra per il 2023 è positiva. Le cose sono nel complesso sulla strada giusta. L’attuazione delle nostre raccomandazioni va bene. L’importante è non perdere slancio”.
Nel corso del suo dialogo con il giornale piemontese, Valdis Dombrovskis ha sottolineato che il 2023 sarà il grande anno dei pagamenti legati al Next Generation Eu e tutti gli Stati membri “devono avanzate con le riforme e gli investimenti”: “Non si può restare indietro”. E ancora, il commissario Ue ha ribadito che è il tempo “evitare che vi siano contraddizioni fra la politica monetaria e quelle di bilancio”, vigilando sul deficit.
Il monito di Valdis Dombrovskis
“Non è il momento di abbassare la guardia”, l’avviso di Valdis Dombrovskis, che si è soffermato anche sul nuovo patto di stabilità: “Stiamo discutendo con gli stati sulle nostre linee guida. Cerchiamo di costruire il consenso più ampio possibile prima del vertice di marzo, in modo da poter intavolare una proposta legislativa”. Per quanto riguarda la possibilità di adottare la regola aurea secondo cui gli investimenti virtuosi non contano per il debito, Valdis Dombrovskis ha spiegato che la proposta della Commissione Ue è che gli Stati preparino i loro pani di bilancio ragionati in genere su un arco di quattro anni: “Se realizzano riforme e investono sulle priorità europee, possono ottenere un più graduale percorso di aggiustamento dei conti pubblici. In questo caso c’è un legame fra la strategia di governo e la correzione di bilancio”. Poi una battuta sul fondo sovrano anticiclo annunciato da Ursula von der Leyen: “Stiamo cercando nuovi strumenti di finanziamento che possono essere trovati nel bilancio pluriennale dell’Unione. Per ora lo consideriamo come una risposta a medio termine nel contesto del bilancio europeo, il che vuole dire comunque alimentare nuovamente la cassa comune perché le riserve sono diminuite per la pandemia e la guerra in Ucraina. Le vie possibili sono un indebitamento comune o fondi aggiuntivi nel bilancio Ue. È improbabile che si utilizzi il Mes. È un meccanismo al servizio di uno scopo differente, deve offrire sostegno e salvaguardia in caso di crisi. Attualmente, stiamo pensando a qualcosa di diverso”.