Lighthouse Reports, una organizzazione investigativa senza scopo di lucro con sede nei Paesi Bassi, in collaborazione con Al Jazeera, Monitor, Solomon, SRF e Il Domani, ha denunciato dei respingimenti illegali di migranti dall’Italia alla Grecia. I clandestini, come ricostruito da Euractiv, dopo essere arrivati nei porti italiani di Ancona, Bari e Brindisi, sarebbero infatti stati imprigionati in siti sottocoperta nascosti in alcuni traghetti operati da Attica Group e rispediti nei territori ellenici.
Dal 1999, i due Paesi hanno stipulato un accordo bilaterale di “riammissione”, che consente il rimpatrio dei migranti privi di documenti, ma ciò non può essere applicato ai richiedenti asilo. È per questo motivo che nel 2014 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che l’Italia aveva illegittimamente e indiscriminatamente rispedito in Grecia cittadini stranieri, negando loro i diritti di cui dispongono. Adesso le nuove accuse. I ricercatori che hanno condotto l’inchiesta pare abbiano verificato le testimonianze, le foto e le prove video dei richiedenti asilo attraverso ricerche in loco e avrebbero ricevuto anche conferme da parte dei membri dell’equipaggio delle navi commerciali coinvolte.
Migranti, respingimenti illegali da Italia a Grecia: le accuse
Lighthouse Reports sostiene che centinaia di migranti siano stati vittime di respingimenti illegali dall’Italia alla Grecia: in particolare, secondo i dati riportati, sarebbero state rimpatriate in questo modo 157 persone nel 2021 e 74 nel 2022. Le autorità italiane, da parte loro, hanno ripetutamente affermato che la pratica è cessata ormai da diverso tempo. A esporsi in tal senso è stato anche il capo della Polizia di Bari, Giovanni Signer, a SRF: “Questo è assolutamente contro il nostro codice di condotta. Chiunque voglia chiedere asilo o protezione internazionale può farlo. Le persone che arrivano qui illegalmente e non sono cittadini dell’UE hanno diritti garantiti. Vengono curati, ricevono assistenza sanitaria e se decidono di chiedere asilo o protezione internazionale, il processo inizia qui in Italia”.
A replicare alle accuse inoltre è stata anche la Attica Group, la società che opera i traghetti che sarebbero stati utilizzati per i respingimenti illegali dei migranti. “Valori come l’integrità, il rispetto per la vita, la dignità e la sicurezza per tutti a bordo sono ancorati nella nostra cultura. Prendiamo molto sul serio le accuse fatte e vi assicuriamo che continueremo a indagare su di esse”, si legge in una nota.