La legge di bilancio approvato il 29 dicembre 2022 ha confermato anche per il 2023 il bonus raccolta differenziata. Ecco a chi è rivolto e quali sono i requisiti per poterlo ottenere.
Bonus raccolta differenziata 2023: che cos’è
Il bonus raccolta differenziata 2023 è stato introdotto dalla manovra del 2019 per la prima volta e poi è stato riconfermato in tutte le leggi di bilancio. L’ultima legge di bilancio approvata il 28 dicembre 2022 ha riconfermato un fondo da 10 milioni di euro anche per il 2023. In cosa consiste esattamente il bonus raccolta differenziata 2023? Si tratta di un credito d’imposta al 36% per l’acquisto di materiali riciclati provenienti dalla raccolta differenziata su una spesa massima di 20.000 euro. Sarà quindi possibile beneficiare dell’agevolazione anche quest’anno oltre che nel 2024.
Il contributo economico ha “l’obiettivo di aumentare il riciclaggio“, incentivando quindi le aziende a optare per un nuovo ciclo dei rifiuti. Allo stesso tempo però s’incentiva l’intero ciclo, quindi anche a monte, con l’acquisto di materiali riciclati. La misura ha il fine di aumentare il riciclaggio delle “plastiche miste e degli scarti non pericolosi di tutti i processi di produzione industriale e della lavorazione di selezione di recupero dei rifiuti solidi urbani, in alternativa all’avvio al recupero energetico” oppure di ridurre “l’impatto ambientale degli imballaggi e il livello di rifiuti non riciclabili derivanti dai materiali di imballaggio“.
Tutte le aziende che decideranno di acquistare tutti i materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica oppure con materiale biodegradabile e compostabile secondo la normativa UNI EN 13432:2002, oppure derivati dalla raccolta differenziata della carta e dell’alluminio potranno quindi accedere al bonus.
Bonus raccolta differenziata 2023: come richiederlo
Per poter beneficiare del contributo economico sarà necessario indicare tutte le spese all’interno della dichiarazione dei redditi della relativa azienda o partita IVA. In questo modo sarà possibile ottenere il riconoscimento del credito. È bene precisare che la detrazione al 36% non contribuisce alla formazione del reddito e nemmeno della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività, la cosiddetta IRAP. l’accesso alle imprese è consentito tramite l’uso del modello F24, esclusivamente tramite i servizi telematici messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate.
Il ministro dell’ambiente della sicurezza energetica, il Ministro delle imprese e del Made in Italy e il Ministro dell’Economia e delle Finanze si occuperanno di redigere un decreto in cui saranno definiti i requisiti tecnici e certificazioni idonee ad acquistare la natura dei prodotti e gli imballaggi secondo la vigente normativa europea e Nazionale. Inoltre faranno anche definiti i criteri e le modalità di applicazione e distruzione del credito d’imposta.