Lino Guanciale, attore di teatro e di numerose fiction di successo, è intervenuto in collegamento audiovisivo nel corso della diretta di “Tv Talk”, programma di Rai Tre andato in onda sabato 21 gennaio 2023. Il protagonista de “La Porta Rossa” ha esordito parlando proprio di questa serie tv, giunta alla sua terza e ultima stagione: “Salutare il mio personaggio, Cagliostro, mi costa molto, in quanto lo sento molto vicino caratterialmente. È un personaggio che mi ha dato tanto in termini di percorso professionale. Bisogna però rispettare sempre il pubblico e i brodi ben riusciti è meglio non allungarli troppo”.
Il discorso si è poi focalizzato su altre due fiction interpretate da Lino Guanciale: “Noi” e “Sopravvissuti”, entrambe andata in onda su Rai Uno. L’attore ha commentato: “Quando c’è una risposta da parte del pubblico, sia essa positiva oppure negativa, se hai lavorato a un progetto come una serie bisogna aprire una parte di autocritica importante. Io credo che questi siano due progetti con caratteri innovativi entrambi: da ‘La Porta Rossa’ in avanti ho sempre fatto scelte rischiose. Sul set di ‘Noi’, per esempio, ho avuto modo di crescere moltissimo. ‘Sopravvissuti’? È evidente che c’era anche, al di là dei problemi in sede realizzativa, un problema di posizionamento. È stato coraggioso innestare sulla rete ammiraglia esperienze narrative nuove, però il progetto nasceva per Rai Due”.
LINO GUANCIALE: “COMMISSARIO RICCIARDI COME MONTALBANO? SMARCHIAMOCI DAI PARAGONI”
Lino Guanciale, a proposito de “La Porta Rossa”, ha aggiunto che si è trattata, per lui, di una delle occasioni di sviluppo più forti che gli siano capitate fino ad ora. Mancano biopic nel suo curriculum: “Me ne avevano proposto una, ma io ho preferito fare altro. È facile cadere nell’agiografia semplice, che il racconto non abbia il ritmo e i margini d’interesse giusti”.
E il “suo” Commissario Ricciardi? Può essere paragonato a un Commissario Montalbano degli anni Trenta? “Credo che sia bene smarcarsi dai paragoni e che il progetto cresca nella propria dimensione d’ascolto connaturata. La cosa più difficile è stata convincere i lettori dei romanzi da cui è tratto Ricciardi. Quello è l’ingrediente necessario per entrare nelle preferenze”.