PANZERI: “NON ERO IO LA MENTE DEL QATARGATE”
«Non ero e non sono io la mente del Qatargate»: lo ha fatto sapere Pier Antonio Panzeri, uno dei 5 arrestati per il maxi scandalo su presunte tangenti a funzionari e parlamentari Ue. Dopo aver scelto di collaborare da “pentito” con i giudici della Procura di Bruxelles, l’ex Pd fa sapere tramite l’avvocato Laurent Kennes di essere stato inserito nel “giro di affari” poi denominato nell’inchiesta “Qatargate” ma senza avere un ruolo di prim’ordine. «Panzeri non ha mai corrotto per se stesso, ma per altre persone in Qatar e Marocco che gli hanno chiesto di farlo e hanno organizzato tutto», racconta ancora l’avvocato, «lui non è la mente dell’organizzazione. Ne ha approfittato? Certo. Ha agito attivamente? È vero. Ma non è lui il principale attore».
Sempre il legale Kennes racconta poi alla stampa internazionale di come Panzeri abbia deciso di parlare con i giudici, determinando in anticipo la sua pena: «La legge prevede la collaborazione con la giustizia». Tracce di pentimento si trovano ancora nelle ammissioni fatte dall’ex europarlamentare di Articolo 1 in merito al suo rapporto con il mondo della sinistra: «Ho deluso chi credeva in me e danneggiato la sinistra», Ricordiamo che l’accordo raggiunto con il giudice Michael Claise, titolare dell’inchiesta Qatargate, riguarda la collaborazione con sconto di pena se lui produce nomi e circostanze della corruzione avvenuta.
QATARGATE, CAOS PD SULLA COMMERCIALISTA DI PANZERI E MONITO DEL PARLAMENTO UE
«L’ho promesso il 9 dicembre, il giorno in cui lo scandalo è scoppiato: laddove le regole non sono state applicate, laddove ci sono lacune o abusi, la nostra tolleranza sarà zero»: lo ha detto la Presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, commentando le ultime notizie sul Qatargate che rischiano di travolgere parte delle istituzioni europee. In attesa dell’istruttoria sulla revoca dell’immunità a Cozzolino e Tarabella, entrambi a rischio indagine assieme ai 5 già arrestati (Panzeri, Giorgi, Kaili, Figà-Talamanca e la commercialista Bellini), la leader Ue sottolinea come «A seguito di una richiesta delle autorità giudiziarie belghe, ho avviato una procedura d’urgenza per la revoca dell’immunità di due membri del Parlamento europeo. Non ci sarà impunità. Nessuna».
Continua invece a fare discutere la politica italiana l’arresto della commercialista di famiglia Panzeri – Monica Bellini – accusata dei stessi capi di accusa degli altri indagati sul Qatargate: corruzione, riciclaggio di denaro e associazione a delinquere. La polemica però non riguarda solo il suo ruolo nella vicenda Qatargate, ma la sua posizione all’interno del Pd lombardo, con annesse nomine. «Ho presentato una domanda a risposta immediata già qualche settimana fa, che purtroppo mi è stata negata, richiedendo di fare un semplice accesso agli atti. Ora è il momento che vengano date le dimissioni della dottoressa Bellini da tutti gli Enti del Comune di Milano dove è stata nominata e, per trasparenza, venga comunicato chi l’ha indicata per la nomina nei vari Enti e il sindaco Sala ne dia spiegazione»: lo denuncia Enrico Marcora, consigliere FdI al Comune di Milano. Tra le varie cariche ricoperte, la commercialista di Panzeri risulta incaricata dal sindaco Sala a Milanosport (nel settembre 2020) ma anche revisore dell’Afol, azienda consortile di proprietà della Città metropolitana di Milano e di 71 comuni dell’hinterland che si occupa di formazione e orientamento al lavoro.