«Mi sorprendono questi attacchi». Il ministro della Salute Orazio Schillaci si difende dalle critiche in merito alla riforma Aifa. «Finora il direttore generale è sempre stato indicato dal ministro della Salute entrante, secondo regolamento. Tutti i governi attuano lo spoils system». Di conseguenza, per il ministro il governo Meloni non ha voluto mettere le mani sull’Agenzia italiana del farmaco. «È normale chiamare ai vertici uomini di fiducia ma non è mio interesse interferire col lavoro dei tecnici. Aifa manterrà la sua indipendenza».
Nell’intervista al Corriere della Sera, Orazio Schillaci ha parlato anche del personale del pronto soccorso spesso bersaglio di aggressioni, quindi in attesa di protezione e incentivi. «Abbiamo appena ricevuto i dati raccolti dal nostro sistema informativo per il monitoraggio degli eventi sentinella, di allarme, riguardanti atti di violenza a danno degli operatori sanitari. Una prima ricognizione, ancora incompleta, indica che nel 2021 sono state segnalate 60 aggressioni fisiche in 20 Regioni, nel 2022 sono state 85 in 14 Regioni, ma manca l’aggiornamento del Lazio». Il ministro Schillaci ha spiegato che il ministro Piantedosi ha deciso di riattivare le postazioni di polizia in alcuni ospedali delle grandi città. «Questa mappatura fornisce ulteriori informazioni su dove è urgente alzare la vigilanza, e i centri di medicina di urgenza sono al primo posto per numero di episodi, seguiti dalla psichiatria».
SCHILLACI “COVID? CASI NON SONO AUMENTATI”
Il ministro della Salute Orazio Schillaci nell’intervista al Corriere della Sera ha parlato della questione posti letto: ad esempio, nel Lazio ci sono circa mille pazienti già visitati in pronto soccorso che attendono il ricovero. «Il problema è la medicina territoriale, non il numero dei letti. Devono esserci luoghi sanitari per chi ha bisogno di cure intermedie. Ora mancano». Spazio poi al punto della situazione sulla pandemia Covid e sulla sottovariante Kraken. «I numeri sono molto rassicuranti. Siamo sereni, per ora. I tamponi obbligatori sui cittadini in arrivo con volo diretto dalla Cina non hanno rivelato la presenza di varianti del virus diverse da Omicron». Schillaci ha fatto notare che «i casi non sono aumentati da quando l’isolamento dei positivi asintomatici è limitato a 5 giorni e se ne può uscire senza bisogno di fare il tampone». Ma ciò chiaramente non priva di importanza la dose di richiamo, infatti la campagna per invitare i cittadini a farla insieme al vaccino antinfluenzale prosegue. Infine, il 31 gennaio scade l’ordinanza sull’obbligo dei controlli negli aeroporti per i passeggeri dei voli che arrivano dalla Cina. A tal proposito, Schillaci annuncia: «Potremmo decidere di interromperli».