BERLUSCONI SU CRAXI: “SUO ESILIO MONITO SUGLI EFFETTI PERVERSI DELLA GIUSTIZIA POLITICA”
«Nell’anniversario della scomparsa del mio amico Bettino Craxi, voglio ancora una volta unirmi con profonda commozione al ricordo dei familiari, degli amici, dei compagni di lotte politiche, di quanti lo conobbero e poterono apprezzarne le grandi qualità intellettuali, politiche ed umane»: lo scrive in una lettera aperta diffusa sui social (che pubblichiamo a fondo pagina, ndr) il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, amico storico del Presidente Psi ed ex Premier di cui è ricorso lo scorso 19 gennaio il 23esimo anno dalla sua morte. Mentre un folto raggruppamento di parlamentari si è dato appuntamento ieri ad Hammamet (Tunisia, dove Craxi trascorse gli anni dell’esilio dopo la fuga post Tangentopoli) – presenti, tra gli altri, i forzasti Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, il renziano Ettore Rosato, i leghisti Maria Tripodi, Alessandro Battilocchio, Nino Germanà e Anastasio Carrà – il Cavaliere ha voluto ricordare con una lunga lettera cosa rappresentava e chi era per lui Craxi.
«La figura di Bettino Craxi non perde di attualità e al tempo stesso si delinea con sempre maggiore chiarezza il suo profilo di grande protagonista della storia del nostro Paese. Il dramma degli ultimi anni della sua vita, gli anni dell’esilio, va ricordato come monito sugli effetti perversi dell’uso politico della giustizia»: Berlusconi non nasconde il forte disgusto per gli attacchi della giustizia “manettara” all’epoca di Tangentopoli contro il leader socialista, anche se non vuole ricordare Craxi solo come “vittima”. « È anche e prima di tutto quella di uno statista che ha cambiato la storia del nostro Paese e ha anticipato processi storici tuttora in corso», scrive l’ex Premier nella lettera inviata anche alla famiglia Craxi. «Sottraendo il socialismo italiano al disegno egemone del PCI, ancora legato all’Unione Sovietica, ha fatto nascere un’area riformista di sicuro profilo democratico e occidentale, che nel nostro Paese era sempre stata molto debole. Rompendo l’innaturale alleanza consociativa del “compromesso storico” ha salvaguardato e rafforzato la democrazia nel nostro Paese», prosegue Berlusconi evidenziando i meriti politici di uno dei più controversi e criticati Presidenti del Consiglio della storia repubblicana.
LA LETTERA DI SILVIO BERLUSCONI PER RICORDARE BETTINO CRAXI
Nella lettera in memoria di Craxi, Silvio Berlusconi sottolinea poi l’opera politica portata avanti negli Anni Ottanta dal leader del Psi: «Ponendo per primo l’esigenza di profonde riforme istituzionali ha colto prima degli altri i segnali di crisi di un sistema istituzionale bloccato che stava perdendo non solo di efficienza ma anche di rappresentatività dell’opinione pubblica». Tanto all’epoca quanto oggi, Berlusconi non nasconde l’amicizia stretta che aveva con Craxi, «anche negli anni del linciaggio mediatico nei suoi confronti. Ho condiviso con lui la necessità di un cambiamento, di una modernizzazione del nostro Paese che in quella stagione Bettino Craxi ha saputo incarnare con più forza di ogni altra leader politico. Non sempre ne ho condiviso tutte le scelte politiche, ma ho sempre riconosciuto in ogni suo atto, persino nei suoi errori, il respiro dello statista».
Riferendosi direttamente ai protagonisti dell’epopea di “Mani Pulite” contro la corruzione presente nella politica italiana della Prima Repubblica, Berlusconi rilancia il suo impegno con la fondazione di Forza Italia: «Ho fondato Forza Italia nel 1994 proprio per dare una cittadinanza ai valori del riformismo socialista, come a quelli del liberalismo storico e del cattolicesimo democratico, nella convinzione che l’inchiesta Mani Pulite rischiasse di spazzare via, insieme con antiche ed illustri forze politiche, anche la rappresentanza delle idee migliori della storia del nostro paese, quello sulle quali si è ricostruita la nazione dopo la catastrofe della Seconda Guerra mondiale. Soprattutto, nella convinzione che fosse in pericolo la libertà come principio fondante delle istituzioni democratiche». Chiudendo la sua lettera di “commiato” a 23 anni dalla scomparsa in Tunisia, Berlusconi cita le parole dell’amico Bettino «proprio pensando a quella bellissima frase, “la mia libertà equivale alla mia vita” che va il mio pensiero commosso nel ricordare il mio amico Bettino. Il suo esempio di uomo libero, di statista innamorato del suo paese, per me e per noi rimarrà un modello di costante ispirazione». Quelle nella lettera sono state parole apprezzate dalla figlia Stefania Craxi che ha sottolineato come il leader di Fi sia stato «un uomo che c’è sempre stato, nella buona e nella cattiva sorte. C’è stato per me, per la mia famiglia, per la comunità dei socialisti, ai quali ha garantito spazi di iniziativa e di protagonismo politico».
A 23 anni dalla sua scomparsa, la figura di Bettino Craxi non perde di attualità e al tempo stesso si delinea con sempre maggiore chiarezza il suo profilo di grande protagonista della storia del nostro Paese.
Leggi il mio messaggio completo ?? https://t.co/vavJewjVr6 pic.twitter.com/J58y37QmiZ— Silvio Berlusconi (@berlusconi) January 21, 2023