Due giovani migranti sono morti intossicati presso la baraccopoli/ghetto di Borgo Mezzanone in quel di Manfredonia, provincia di Foggia (Puglia). Le vittime, come riferisce l’edizione online de L’Avvenire, sono un uomo e una donna, entrambi deceduti la notte fra domenica e lunedì 23 gennaio. Stando a quanto emerso si sarebbero addormentati con il braciere acceso per riscaldarsi, alla luce del gelo che ha investito la nostra penisola da nord a sud in questi ultimi giorni, e sarebbero poi stati uccisi nel sonno dopo aver respirato le esalazioni letali di monossido di carbonio.
Come spiega l’agenzia Ansa, nella baracca vi erano anche altre due persone, che sono comunque sopravvissute anche se rimaste leggermente intossicate. Le due vittime sarebbero entrambe migranti di origini sudafricane anche se la loro identità non è stata ancora resa pubblica, e a dare l’allarme sarebbero stati altri migranti presenti nella stessa baraccopoli del foggiano, un luogo immenso dove stabilmente vi si trovano ogni giorno circa 1.500 persone, tutte che lavorano nei campi della zona come braccianti agricoli.
MIGRANTI MORTI NEL GHETTO DI MANFREDONIA: NEL 2019 ALTRE DUE VITTIME
Quando gli uomini del personale sanitario sono giunti sul luogo segnalato non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dei due migranti, mentre gli uomini dei vigili del fuoco hanno messo la zona in sicurezza. Sul posto anche il personale della polizia che ha fatto scattare le indagini per ricostruire con esattezza quanto accaduto.
Purtroppo non è la prima volta che dei migranti finiscono vittime di roghi o intossicazioni mortali nelle varie barracopoli. Basti pensare che poco più di tre anni fa, a novembre del 2019, altri due giovani nigeriani ospiti del ghetto di Manfredonia morirono nelle stesse condizioni, dopo aver respirato monossido di carbonio rilasciato da una stufetta utilizzata come riscaldamento. L’ultimo episodio risale invece al 27 giugno dell’anno scorso, quando a Torretta Antonacci perse la vitta il 35enne del Gambia Joof Yushupha, ucciso dal rogo della sua baracca.