L’Austria ripensa ai rapporti con la Russia per interessi economici
L‘Austria sembra sempre più intenzionata a cercare di riallacciare un rapporto, soprattutto economico, con la Russia, compromettendo la sua posizione all’interno dell’Alleanza Occidentale. Dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, infatti, l’economia di quest’ultima è stata pesantemente indebolita dalle sanzioni che Europa, Nato e la maggior parte degli attori occidentali hanno imposto su Vladimir Putin, gli oligarchi e, più generalmente, l’economia russa.
Sono in molti a vedere questi segnali distensivi rispetto alla Russia da parte dell’Austria, come riporta il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, e tra questi figura anche Emil Brix, diplomatico e storico austriaco. “I rappresentati politici ed economici stanno creando uno stato d’animo filo-russo”, sostiene il diplomatico al quotidiano, “e questo danneggia l’Alleanza Occidentale“. Brix spiega che, comunque, l’Austria continua ad accettare ed appliccare correttamente i pacchetti di sanzioni proposti dell’Unione Europea contro Mosca, ma per via di alcuni interessi economici starebbe anche pensando di trovare un terreno di confronto con la Russia. Lo dimostra anche lucidamente il fatto che, ad oggi, solamente un terzo delle aziende austriache che operano sul territorio russo, abbiano cessato le attività dall’inizio della guerra.
I rapporti tra Austria e Russia
Tra l’Austria e la Russia non è una novità che vi sia uno stretto rapporto commerciale ed economico che va avanti almeno dal dopoguerra. In quegli anni, infatti, grazie allo status di neutralità austriaco, il rapporto con il Cremlino si è piano piano saldato, mentre gli altri attori occidentali guardavano alla Russia con diffidenza. Mosca, inoltre, avrebbe sempre avuto voce in capitolo nella politica austriaca, e nel secondo dopoguerra venne insediato, a Vienna, un cancelliere federale russo.
Inoltre, la Russia sul finire degli anni ’90 si oppose strenuamente all’ingresso dell’Austria nell’Unione Europea, avvenuto solamente nel 1995 in seguito al crollo dell’URSS. Secondo un’analisi svolta dal Financial Times, citata dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, a Vienna ci sarebbe la più alta concentrazione di spie russe in Europa, data la sua posizione privilegiata al centro geografico dell’Europa. Similmente, l’azienda austriaca di gas e petrolio Omv è stata la prima a firmare per le forniture di gas russo proprio dopo la seconda guerra mondiale, con un aumento dei volumi nel periodo immediatamente precedente all’invasione, arrivando a fornire l’80% del gas all’Austria. Insomma, interrompere completamente i rapporti con il Cremlino, per Vienna, potrebbe essere concretamente impossibile, pena uscirne più in difficoltà ed in debito della stessa Russia.