NUOVI GUAI SULLE COOP DI FAMIGLIA SOUMAHORO: LE BOLLETTE A CARICO DEI DIPENDENTI E…
Tra i vari elementi valutati dalla Procura di Latina nelle indagini sulle cooperative di famiglia Soumahoro emerge un ulteriore, potenziale, “guaio” all’orizzonte: come spiega “Il Giornale”, nei giorni scorsi l’amara sorpresa è stata recapitata ad alcuni ex dipendenti della coop Karibu, gestita come sappiamo dalla suocera di Aboukar Soumahoro Marie Therese Mukamitsindo. In sostanza le bollette scadute per luce e gas del 2019 sono state recapitate ad alcuni ex dipendenti ritenuti “responsabili” delle strutture di accoglienza per migranti: come sia stato possibile prova a spiegarlo lo stesso quotidiano, anche se una parola definitiva la si avrà solo con ulteriori indagini degli inquirenti.
«La ricostruzione più plausibile è che negli anni scorsi la cooperativa chiese, ad alcuni lavoratori, in specie ai responsabili delle strutture, di firmare i contratti dell’energia e del gas, in questo modo le società di gestione hanno caricato i dati anagrafici e fiscali di quei collaboratori e adesso le notifiche di messa in mora arrivano, appunto, a quei nominativi», scrive Ortoleva su “Giornale” mettendo in luce le novità giunte dalla Procura stessa. Tali ex dipendenti sono gli stessi rimasti senza lavoro e senza soprattutto gli stipendi arretrati, motivo per cui la Prefettura di Latina con i sindacati ha avviato un tavolo di concertazione per trovare una nuova sistemazione lavorativa nelle coop che hanno poi ereditato gli appalti della Karibù (oggi data in liquidazione coatta).
MOGLIE E SUOCERA SOUMAHORO AL TRIBUNALE DEL RIESAME: COSA SUCCEDE
Si attende invece nei prossimi giorni (forse già in settimana, ndr) la sentenza del Tribunale del Riesame di Latina e Roma per i provvedimenti di dissequestro dei beni per i familiari del deputato ex AVS Aboubakar Soumahoro: la situazione è singolare, ma non troppo, in quanto la moglie e la suocera hanno intrapreso non da oggi una strategia diversa per avvalersi dei propri diritti in attesa di processo per le accuse a loro carico. Liliane Murekatete, difesa dall’avvocato Lorenzo Borrè, si è rivolta al tribunale di Latina negando ogni possibile coinvolgimento rispetto alle accuse di false fatturazioni e malversazione per la gestione delle coop di migranti: il dossier che conferma il suo stato di gravidanza all’epoca delle presunte irregolarità e una testimone ex dipendente (secondo la quale la firma in documenti ufficiali della Karibu, in un primo tempo riferita alla moglie di Soumahoro, l’avrebbe invece messa lei) le prove presentate in sua difesa.
Di contro invece, i ricorsi di Marie Therese Mukamitsindo e Michel Rukundo sono stati presentati al Tribunale per il Riesame di Roma vedranno sentenza il prossimo 4 febbraio: anche qui l’obiettivo è ottenere il dissequestro dei beni annullando il provvedimento emesso dalla Procura di Latina. L’inchiesta dei pm laziali nel frattempo prosegue con ulteriori nuovi documenti acquisiti presso i Comuni di Sezze, Roccagorga e Priverno in quanto in passato legati a bandi affidati alle cooperative di famiglia Soumahoro.