Fin dall’arresto del super latitante Matteo Messina Denaro è iniziato a circolare un video estratto dalla trasmissione “Non è l’arena” con Massimo Giletti di un’intervista al pentito Salvatore Baiardo. Nel video l’ex di Cosa Nostra aveva detto che, probabilmente, presto sarebbe arrivato l’arresto di Denaro, come “regalino” allo Stato, alludendo al fatto che la cattura potesse inserirsi nel contesto della riforma dell’ergastolo ostativo. Insomma, secondo il pentito il super latitante sarebbe servito come merce di scambio per l’approvazione della riforma, aprendo a tutta una serie di congetture. Eppure, in questa versione qualcosa sembra non tornare perché, nonostante l’arresto di Matteo Messina Denaro, l’ergastolo ostativo rimane intatto.
Matteo Messina Denaro e l’ergastolo ostativo
A spiegare la (sua) verità su questa questione è un articolo firmato da Damiano Aliprandi sul quotidiano Il Dubbio. Il giornalista, sempre attento ai diritti dei carcerati, sull’edizione di oggi ha analizzato la questione. Secondo lui, la teoria di Matteo Messina Denaro come merce di scambio per la riforma dell’ergastolo ostativo non reggerebbe, soprattutto perché non si tratta di una riforma decisa personalmente dal Governo.
A quanto ha ricostruito il giornalista, infatti, sarebbe una casualità l’approvazione della riforma dell’ergastolo ostativo proprio in concomitanza con l’arresto di Matteo Messina Denaro. La riforma, spiega, è stata voluta a gran voce dagli organi di sorveglianza sulla costituzionalità delle leggi, tra cui la Cassazione, che avrebbero chiesto il parere della Consulta in merito all’ergastolo ostativo qualche mese prima dell’arresto di Matteo Messina Denaro. La Consulta avrebbe confermato l’incostituzionalità del provvedimento soprannominato “fine pena mai”, costringendo il Parlamento a prendere dei provvedimenti in merito alla libertà condizionale per gli ergastolani ostativi.
Ora, però, sostiene ancora il giornalista de Il Dubbio, si potrebbe pensare che l’arresto di Matteo Messina Denaro sia comunque merce di scambio per l’ergastolo ostativo, supponendo che la Corte o la Consulta abbiano un problema di inflitrazioni mafiose. Tuttavia, spiega, alle stesse conclusioni della Cassazione sarebbe giunta anche la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che con una sentenza ha condannato la normativa sul carcere duro. La riforma del carcere ostativo, conclude il giornalista, sarebbe arrivata solo per le pressioni esterne sul Parlamento e non avrebbe nulla a che fare con Matteo Messina Denaro.