La toxoplasmosi, malattia trasmessa da un parassita abbastanza comune, è molto rischiosa per le donne in stato di gravidanza, perchè può comportare gravi ripercussioni sullo sviluppo del feto, oltre che casi di aborto. Normalmente viene però considerata innocua per tutti gli altri, quasi da essere considerata come asintomatica. Alcuni studi condotti sul cervello umano e precedentemente sui topi di laboratorio però ora dimostrano che non è così. Il parassita della toxoplasmosi infatti, potrebbe arrivare a causare gravissimi danni cerebrali che potrebbero comportare per i pazienti comportamenti anomali e rischiosi.
La toxoplasmosi è comune nel terreno, dove vive dopo essersi riprodotta nei gatti. Per questo per evitare le infezioni si consiglia sempre di lavare bene tutti i vegetali, e la frutta prima del consumo a crudo. Quando una persona viene infettata, la statistica medica afferma che circa il 90% dei pazienti non riporta alcun sintomo. Il 10% invece potrebbe sviluppare solo una lieve adenopatia retrocervicale. Sempre secondo le statistiche, il parassita infetta una gran parte della popolazione ogni anno, Un dato che potrebbe passare inosservato data la natura asintomatica della maggior parte delle cisti di toxoplasma che si formano nell’uomo. Gli ultimi studi sulla malattia, condotti da varie università però dimostrano che non è proprio così.
Gli effetti della toxoplasmosi sul comportamento umano
Gli studi scientifici e medici riguardanti il toxoplasma gonadii, parassita che infetta frequentemente anche l’uomo, vengono portati avanti, fin dagli anni 50. Nonostante le conseguenze di una infezione in persone sane, non in gravidanza e con un buon sistema immunitario quasi innocue, i primi sospetti che in realtà questa malattia potesse portare a gravi danni e correlazioni in comportamenti anomali, arriva dopo uno studio sui topi da laboratorio.
In questo animale, l’infezione da toxoplasmosi provoca un’alterazione del cervello che porta i ratti non considerare più i segnali di pericolo. Ad esempio a non essere più allertati di fronte alla presenza di predatori, dunque ad avere disturbi del comportamento ed atteggiamenti imprudenti che conducono alla morte. Un nuovo studio pubblicato nel 2018 correla questo comportamento con la presenza di toxoplasmosi anche nell’uomo. La dimostrazione era derivata dal fatto che su cento decessi da incidente stradale provocati da stati alterati e comportamenti imprudenti si collegava il dna umano alla presenza del parassita. In più è stata in seguito dimostrata la correlazione tra toxoplasmosi e rischio di sviluppare alcuni tipi di tumori al cervello, e malattie neurologiche come epilessia e morbo di Alzheimer.