L’autonomia sembra a portata di mano da anni, eppure resta lontana. Questo è il motivo per il quale Luca Zaia preferisce non cantare vittoria parlando del disegno di legge che verrà presentato dal ministro Calderoli. “La verità è che sarà un provvedimento che andrà semplicemente a definire il perimetro entro il quale si scriveranno le intese con le singole Regioni”, spiega il presidente della Regione Veneto a La Stampa. Riguardo la possibilità di gestire le 23 potestà legislative, sottraendole allo Stato, il governatore conferma tale volontà. “Ciò non toglie che abbiamo coscienza del fatto che sarà una trattativa quindi dovrà mettere d’accordo i due interlocutori, cioè governo e regione”, precisa Zaia. Un’ipotesi fattibile per il governatore. “Pensiamo si possa prevedere una gradualità”, spiega infatti, senza precisare quali sono quelle irrinunciabili.
Per Luca Zaia è giusto che il Parlamento venga coinvolto sul tema, “ma è giusto ricordare che chi è contro l’autonomia è contro la Costituzione”. Lui comunque si sente fiducioso e non vuole fare della scuola un totem. “Posso solo dire che è una delle 23 materie in discussione. Per quanto mi riguarda non c’è nessuna vena secessionista”. Zaia nell’intervista affronta anche il tema dei gettiti fiscali da trattenere. “L’autonomia è a saldo zero, non porta via nulla a nessuno, qualora si ottiene una competenza si ottiene anche una risorsa che lo Stato avrebbe speso per quella competenza”.
LUCA ZAIA “AUTONOMIA NON DISGREGA I PAESI”
L’autonomia per il governatore è “responsabilità ed efficienza”, senza un vantaggio per le regioni più ricche. “Non è la secessione dei ricchi, non mina affatto l’unità nazionale”. Quindi, ricorda Paesi come Germania, Usa e Svizzera che sono federali. “È la prova provata che l’autonomia non disgrega i Paesi. L’autonomia è centripeta, il centralismo è centrifugo”. Quest’ultimo non dà risposte secondo Luca Zaia. Il problema è che l’Italia va a due velocità per gestioni sbagliate del passato. “Il modello gestionale utilizzato finora ha fallito”. Di conseguenza, l’autonomia “è una scelta di modernità”. Sollecitato da La Stampa riguardo la contrapposizione Nord-Sud e il rischio che la doppia velocità avvantaggi più il Settentrione, Zaia chiarisce: “Nord e sud sono come due gemelli siamesi, la vita e la morte di entrambi dipendono l’uno dall’altro”. Anzi, con l’autonomia potrebbe esserci un nuovo rinascimento per l’Italia. Infine, un riferimento alla linea del ministro della Giustizia Nordio e al capitolo intercettazioni: “Penso che vada sostenuto. Personalmente penso che da un lato magistrati debbono essere messi in condizione di fare il loro mestiere e quindi anche di intercettare; dall’altro si deve assolutamente garantire che le intercettazioni”, in particolare quelle che non riguardano le indagini, “non siano diffuse perché non si capisce con quale utilità dovrebbe avvenire il contrario se non per screditare persone”.