Il rapper e trapper Jordan Jeffrey Baby, detenuto da agosto in carcere a Pavia con l’accusa di aver rapinato un operaio nigeriano a Carnate, assieme al collega Traffik, ha tentato il suicidio. A spiegarlo senza troppi giri di parole è stato Federico Edoardo Pisani, legale dello stesso detenuto, parlando con i microfoni di Fanpage: “Questo ragazzo ogni giorno in più che passa in carcere è sempre più a rischio suicidio”. Nella mattinata di ieri, 25 gennaio, Jordan Jeffrey Baby ha cercato di impiccarsi: “È stato trovato appeso con un cappio al collo”, ha detto ancora il legale, aggiungendo che il suo assistito da diversi giorni sta “compiendo atti di autolesionismo”. L’avvocato racconta di una situazione, quella del carcere pavese, “In cui c’è personale penitenziario sottostimato. C’è uno psichiatra per 600 detenuti e tre referenti del Sert. Tinti ha avuto difficoltà anche per avere copia della sua documentazione sanitaria”.
Tornando alle lesioni auto inflitte: “Dopo essere stato rinviato da un ufficio all’altro, si è causato alcuni tagli sul corpo solo per averla. Gli dicevano infatti che sarebbe dovuto essere il suo avvocato a chiedere la documentazione. Al legale precedente, però, è stato detto di far fare la richiesta al detenuto. Insomma la situazione in cui vive questo ragazzo è al limite di sopportazione massima”. L’avvocato aveva presentato richiesta dei domiciliari lo scorso 11 gennaio ma evidentemente è stata respinta: “Ho evidenziato una serie di elementi: in primis il fatto che è detenuto in attesa di giudizio già da agosto. E questa è la sua prima esperienza detentiva”. Il trapper è quindi “formalmente incensurato, in carcere ha un comportamento esente da richiami. Inoltre bisognerebbe tenere in considerazione il comportamento processuale del mio cliente: abbiamo offerto un risarcimento e abbiamo anticipato spontanee dichiarazioni che saranno rese durante l’udienza di aprile”.
JORDAN JEFFREY BABY: “CONTINUE MINACCE IN CARCERE”
Il legale ha cercato anche di portare alla luce la condizione psicologica in cui vive il 26enne cantante: “Il mio cliente arriva da un contesto familiare non semplicissimo. Ha una madre assente e il padre ha un’importante invalidità. L’eventuale sostituzione della misura sarebbe utile anche per il padre, che non ha una mano a causa di un incidente sul lavoro e, di fatto, è obbligato a fare diversi chilometri per vedere il figlio”.
C’è poi da considerare il fatto che Jordan Jeffrey Baby è stato minacciato in carcere visto che il suo arresto aveva l’aggravante dell’odio razziale: “Le minacce sono proseguite anche a Pavia – ha spiegato ancora il legale, riferendosi al trasferimento da Monza all’istituto penitenziario pavese ndr – per questo ho fatto richiesta almeno di trasferimento in una sezione speciale nell’attesa del Riesame. Il problema – conclude – è che non vorrei che arrivi a compiere un gesto estremo. Ho molta paura per lui. È allo stremo, non ce la fa più. Non riesco a immaginare questo ragazzo appeso con un cappio al collo. Lui è un ragazzo che in televisione è uno sbruffone, ma in realtà è di una fragilità assoluta”.