Cipolle nelle mani dei narcos nelle Filippine
Spaccio di cipolle nelle Filippine, dove a dicembre l’ortaggio era arrivato a costare fino a 13 dollari al chilo nei supermercati. I narcos hanno sfruttato l’occasione per creare l’ennesimo business illegale: un gigantesco racket che vale milioni di euro. Come rivela il Messaggero, solo negli ultimi giorni sono stati 150 i sequestri di carichi di cipolle di contrabbando per un valore di circa 10 milioni di dollari. Coinvolti in particolare gli equipaggi aerei, dei quali i narcotrafficanti si servono per spostare gli ortaggi. Il mese scorso, alcuni sacchi di cipolle sono stati scoperti in container che sulla carta avrebbero dovuto trasportare abbigliamento.
L’inflazione dei prezzi, che rientra a pieno nello “stato d’emergenza” dichiarato dal governo di Manila, il presidente Marcos ha autorizzato in questi giorni l’importazione di 21.060 tonnellate di cipolle. La mossa ha provocato però l’ira dei coltivatori: proprio al momento del raccolto nazionale, infatti, arrivano le cipolle estere. Proprio l’ortaggio è arrivato a costare più del salario minimo giornaliero nella regione di Manila.
Cipolle e non solo: tutti i prezzi alle stelle
Non solo cipolle: l’inflazione dei prezzi nelle Filippine ha portato a costi record anche per altri prodotti alimentari come le uova. Stanno scomparendo dagli scaffali dei supermercati anche lo zucchero e il sale. La senatrice Grace Poe ha dichiarato: “Prima lo zucchero, poi il sale, poi le cipolle, finiremo per avere una commissione d’inchiesta parlamentare su tutti gli ingredienti che si usano in cucina”. Proprio la senatrice e altre forze politiche chiedono a gran voce un ministro dell’Agricoltura ad hoc per affrontare l’emergenza. La senatrice Imee Marcos, sorella del presidente, ha preso posizione contro il sindacato degli agricoltori accusandoli di “un’abissale mancanza di pianificazione”.
Ancora un’altra senatrice, Cynthia Villar, presidentessa della commissione Agricoltura alla Camera alta, ha spiegato che sarebbero i consorzi dei grossi produttori a speculare sull’ortaggio. “I piccoli e medi produttori sono stati spazzati via dalla pandemia e dalle calamità naturali e adesso i grandi hanno il controllo completo dell’offerta, quindi creano una domanda artificiale per far salire le quotazioni” ha spiegato. Il prezzo delle uova sarebbe invece lievitato per via dall’aumento dei costi dei mangimi e dall’epidemia di influenza aviaria della fine del 2021.