Dietro le aggressioni antisemite ci sono gli islamici. Lo rivela un membro dell’Ufficio di vigilanza francese contro l’antisemitismo (Bnvca), creato per difendere anche a livello legale tutte le vittime di aggressioni, insulti e attacchi vandalici a carattere antisemita. Intervenuto sul canale tv Cnews ha spiegato che il governo francese tende ad affermare che gli atti antisemiti calano, anche se l’organismo francese registri sempre più casi di antisemitismo. Dunque, l’attuale esecutivo minimizza il fenomeno in Francia, poi c’è il mondo politico-intellettuale che ha paura di denunciare la matrice, l’islamogoscismo, frutto di un’alleanza tra l’estrema sinistra e l’islam separatista.
Il dossier sull’antisemitismo ha evidenziato che tutti i casi trattati da Bnvca vedono come responsabili sempre maghrebini e musulmani. Il membro del Bnvca ha insistito, quindi, sulla necessità di combattere gli islamogoscisti che stringono patti con le frange più estremiste dell’islam, rischiando di creare i Merah di domani. Il riferimento è a Mohammed Merah, autore della strage islamista di Tolosa e Montauban, per la quale morirono tre bambini ebrei e un insegnante alla scuola Ozar Torah.
ANTISEMITISMO, BELGIO PAESE PIÙ PERICOLOSO
Quindi, c’è un nuovo antisemitismo che trae origine dalla giudeofobia islamista, non dall’estrema destra nazionalista, come evidenziato anche dallo scrittore e intellettuale Pierre-André Taguieff nel suo libro “Sortir de l’antisemitisme?”. Dall’inizio degli anni Duemila, le uccisioni di francesi di confessione ebraica in quanto ebrei non sono commessi da estremisti di sinistra o destra, ma da giovani musulmani, come Mohammed Merah o Amedy Coulibaly, autore dell’attentato avvenuto nel gennaio 2015 nel supermercato kosher Hyper Cacher di Vincennes. «Dal 2003, quelli che in Francia hanno assassinato dei cittadini ebrei in quanto ebrei si sono tutti richiamati all’islam. Tutti sono stati indottrinati dalla propaganda dei Fratelli musulmani o dai salafiti, così come dalla propaganda “antisionista”». Taguieff fa riferimento ad un politicamente corretto che però «evita di caratterizzare gli assassini di ebrei come musulmani e, così facendo, nasconde le loro motivazioni a carattere religioso o politico-religioso». La Francia è l’epicentro di tale fenomeno a causa dell’alto numero di arabo-musulmani e della diffusione dell’ideologia jihadista. Il problema però riguarda tutta l’Europa. Infatti, uno studio della European Jewish Association risalente alla scorsa estate ha evidenziato che il Belgio è il Paese più pericoloso d’Europa per gli ebrei.