Eva Riccobono, tra le colonne de La Stampa, ha parlato del tema dell’allattamento, commentando la foto divenuta virale sul web della modella americana Maggie Maurer che dà il seno alla sua bambina nel backstage della sfilata della maison Schiattarelli. “Quanta allegria mi ha messo quello scatto. Allegria e pace. Ogni volta che vedo una donna che allatta penso a quanto bene faccia, a tutti, assistere ad uno spettacolo così naturale e gioioso”, ha scritto.
L’argomento tuttavia è purtroppo ancora un tabù e le mamme che allattano in pubblico sono fin troppo spesso destinatarie di critiche. “È una foto che fa bene a chi ancora non si sente libera e fa acrobazie per nascondersi, perché viene rimproverata oppure messa a disagio solo con uno sguardo, ma fa bene anche a tutti gli altri, che così diventano testimoni di un gesto a lungo, malauguratamente, si è perso e che rappresenta l’aspetto più pragmatico della maternità”.
Eva Riccobono: “Allattamento ancora tabù”. La sua esperienza
Eva Riccobono ha vissuto e vive in prima persona l’allattamento come un’esperienza ricca di emozioni. “Ho smesso di allattare mio figlio quando aveva tre anni e sto ancora allattando mia figlia da due anni e mezzo”, ha raccontato. Anche la supermodella e attrice, però, ha ricevuto qualche critica. “Otto anni fa, mentre allattavo mio figlio di tre mesi nel backstage di una sfilata, in Italia, mia madre mi fece una foto. Mi piacque moltissimo e la condivisi su Instagram, perché mi descriveva perfettamente e perché pensai che avrebbe aiutato donne meno fortunate di me”.
In molti dissero che che era in cerca di attenzioni e che voleva lanciare una provocazione. “Se ne parlò per giorni, la foto finì su tutti i giornali, fece scalpore. Sorrisi allora e sorrido adesso”. È per questo motivo che ritiene che l’Italia debba prendere esempio da altri Paesi. “In Inghilterra l’allattamento viene sostenuto moltissimo, le ostetriche inglesi che mi hanno seguita durante la prima gravidanza mi hanno insegnato tanto. Non mi sono mai sentita a disagio, ma so che per altre madri è diverso”.