“Che valore ha il tempo?” È la domanda che ci siamo fatte io e una collega correggendo un lavoro assegnato per le vacanze. I nostri alunni ci hanno riconsegnato degli elaborati che ci hanno costrette a passare mezzore al telefono per confrontarci su come stare di fronte a dei lavori così poco curati, improvvisati, quasi dicessero “ti ho buttato lì due cose tanto per…”. Il punto non è il risultato di quel lavoro, aprirebbe un altro argomento, o come valutarli o se dare o meno una seconda possibilità per migliorare (rifare da capo spesso), ma la domanda che ci è sorta: “come mai non facciamo subito bene le cose?”.
Non parlo di efficientismo o di perfezionismo, non siamo nel campo del “tutto giusto al primo tentativo”, quello sarebbe troppo straordinario, inarrivabile e così poco reale. Anche perché, in quante situazioni, invece, ci muoviamo per tentativi e tale dinamismo incerto diventa motivo di crescita e maturazione? Sperimentiamo torte, ci alleniamo interi pomeriggi ogni settimana per migliorare gesti tecnici o per imparare schemi di gioco, dedichiamo ore a scrivere canzoni, poesie, disegni, escogitiamo i modi più creativi e stupendi per corteggiare la nostra amata o il nostro amato. Non è un tempo sprecato. Anzi. È investito. Eppure, perché ci sono situazioni in cui non proviamo a vivere da subito alla grande? Perché perdiamo tempo a perdere tempo con divagazioni scadenti, mortifere, che già sappiamo fallimentari?
In classe, dopo aver corretto singolarmente ogni elaborato, ho chiesto: “Ma il vostro tempo vale? Cioè, ha valore, è prezioso? E vale quanto il mio?”.
Perché mi consegni qualcosa che sai già che dovrai rifare dovendo sprecare il doppio delle tue energie e del tuo tempo? Perché costringi me a correggerlo eventualmente due volte? (perché ti do la possibilità di rifarlo). Perché ci stiamo togliendo tempo a vicenda? Queste sono le domande sorte e poste di fronte ad un compito mal fatto e raffazzonato o copiato assegnato per le vacanze.
Ma quante volte nelle nostre giornate o nella vita non proviamo a vivere ogni istante da subito alla grande? E sprechiamo tempo noi e lo facciamo anche sprecare ad altri? Quante volte magari non diamo risposte o con i nostri modi o le nostre (non) scelte li teniamo invischiati in situazioni che sottraggono energie e pensieri? Quante volte posticipiamo? Quanto la pigrizia ci fagocita o facciamo finta di non sentire le domande urgenti del cuore e tardiamo a cercare risposte che diano vita? Quanti “compiti” anche noi raffazzoniamo o copiamo pur di assolvere ad un dovere senza metterci il cuore, senza scegliere di farli bene perché ci dà gusto una cosa bella e ben fatta? Se poi alziamo lo sguardo e ci ricordiamo che anche la nostra vita è a tempo, ancora di più diventa urgente, come una spina nel fianco, questa domanda. Che valore ha il tempo? Se lo sguardo è fisso sulla fine e sul fine allora questa domanda diventa motore e scintilla, pungolo e stimolo. Ogni giorno, ogni compito e ogni azione possono essere riempiti di valore, mettendoci dentro da subito tutto noi stessi, vivendoli da subito alla grande.
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