Corre da qualche tempo sui media la positiva voce che il ministro Valditara cerchi di avviare una procedura transitoria straordinaria per arrivare ad assumere quanti più docenti precari possibile.
Un’iniziativa encomiabile, che, se andrà in porto, permetterà di intervenire con forza nella riduzione del precariato, di dare maggior stabilità didattica alla scuola italiana, ma soprattutto di dare stabilità contrattuale a molti giovani docenti a vantaggio del loro futuro lavorativo e personale.
La procedura sembra voglia essere snella e veloce, non tramite bandi di concorsi straordinari di procedura lunga e quindi difficili da realizzare in breve tempo, ma attraverso l’assunzione dalle attuali graduatorie dei docenti che possiedono tre annualità di servizio e sono in possesso di 24 Cfu, con appositi percorsi formativi e prove in modo da rispondere agli standard richiesti per la selettività delle procedure. I docenti già presenti nelle graduatorie provinciali per le supplenze avrebbero la conferma del contratto a tempo determinato che varrebbe anche come anno di tirocinio.
Il ministero ha inviato questa proposta di reclutamento con procedura straordinaria (varrebbe solo per il 2023) all’Unione Europea che dovrà decidere se questa procedura rispecchia gli obiettivi fissati dall’Europa.
Come già detto, la proposta del ministro merita un plauso, ma inevitabilmente pone di nuovo una questione di sistema.
Sappiamo che con modalità diverse, quella dei concorsi straordinari, il ministro Azzolina aveva avviato una procedura per la stabilizzazione dei precari della scuola statale con 36 mesi di servizio, e solo dopo pressioni politiche e delle associazioni pubblicò un analogo bando, limitato all’acquisizione dell’abilitazione, per i precari della scuola paritaria, con almeno 36 mesi di servizio, senza diritti per il ruolo nella scuola statale.
Come ho ricordato in un mio recente articolo il bando non è mai stato avviato e “il decreto n. 73/2021, convertito in legge n. 106/2021, modificando quanto previsto dal Dl 126/2019 relativamente al concorso straordinario 2020 per il ruolo, è intervenuto anche su quello per l’abilitazione abrogando (ancor prima di essere in atto) l’emanazione del decreto che doveva stabilire i contenuti della prova orale di abilitazione. Conseguentemente, il concorso in esame è stato di fatto superato”, lasciando senza risposta alle attese e con la bocca amara tutti i docenti interessati.
Il ministro Valditara, fin dall’inizio del suo mandato ed anche in interventi recentissimi, ha mostrato attenzione e considerazione verso il settore delle scuole paritarie, interventi che tutti abbiamo apprezzato, con l’aspettativa che si apra una stagione fatta di vera parità, cioè di appartenenza delle scuole paritarie, con pari dignità, all’unico sistema nazionale di istruzione e formazione, come previsto dalla legge 62/2000.
Questa può essere una prima concreta occasione per un cambio di impostazione e per passare da una modalità normativa sinergica alla scuola statale ad una modalità di sistema che tenga conto, con le sue differenze organizzative, della presenza con pari dignità della scuola paritaria.
AI giovani docenti precari, con 36 mesi di servizio, che lavorano nella scuola paritaria deve essere data un’analoga opportunità agevolata e veloce di acquisire il titolo di abilitazione che permetta loro di avere un contratto a tempo indeterminato senza il quale, come ben sappiamo, il futuro professionale e personale di questi giovani rischia di trovare ostacoli insormontabili.
La questione non è solo un problema di carattere professionale, ma pure di equità sociale, anche in considerazione del fatto che l’auspicata approvazione dell’Europa comporterebbe lo spostamento al 2025 dell’entrata in vigore del nuovo sistema di reclutamento previsto nel progetto approvato per il Pnrr, aggravando ancor più la situazione dei precari delle scuole paritarie.
Auspichiamo che il ministro sappia trovare la giusta soluzione per una risposta complessiva e di sistema al problema del precariato. Se ci riuscirà, il mio plauso, con cui ho iniziato questo articolo, diventerà un’ovazione da parte di tutti i docenti interessati.
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