Sean Penn è finito nell’occhio del ciclone a causa di una mala gestione della sua associazione finalizzata ad attività di solidarietà in tutto il mondo. Forse non tutti sanno infatti che l’attore oscar da tempo è diventato anche un fervente attivista. Grazie alla sua associazione benefica ‘Core’ (Community Organized Relief Effort ) è riuscito a raccogliere negli anni cifre importanti, sposando importanti cause umanitarie e raccogliendo fondi da ogni parte del globo.
Tra le sue più note azioni solidali possiamo annoverare gli aiuti inviati alla popolazione di Haiti colpita dal devastante terremoto di alcuni fa, l’invio di beni primari ai rifugiati ucraini e le azioni rivolte alle vittime Covid, oltre alla diffusione dei vaccini e dei test gratuiti sempre per il Covid.
Eppure, da quanto è emerso dall’indagine condotta da Bloomberg nell’arco degli ultimi 6 anni, sembra essere spuntato un velo di oscurità sull’associazione, che non solo avrebbe gestito in maniera errata le proprie finanze, facendo sparire anche i soldi destinati alle cure del Covid in Brasile, ma non avrebbe nemmeno protetto i propri dipendenti da violenze sessuali.
Dall’impennata di fondi all’omertà sulla contabilità: Sean Penn tace
Nel giro di pochi anni l’associazione no-profit è riuscita ad avere un sempre maggiore seguito. Da piccola associazione benefica con attività circoscritte solo in alcune aree del mondo e pochi dipendenti, è riuscita a raggiungere un enorme successo, superando perfino l’associazione di Bill Gates e consorte, acquisendo sempre più consensi a livello globale. Il boom si è registrato soprattutto durante il periodo di pandemia, quando la società è stata particolarmente attiva.
Nelle ultime ore però sono state rese note incongruenze. L’associazione, infatti, non avrebbe infatti implementato i processi contabili necessari per gestire il denaro dei contribuenti e i pagamenti ai dipendenti . Risulterebbero spese non contabilizzate, uscite di soldi non chiare, errori di calcolo e mancata approvazione dei salari. Oltre a spese non necessarie per cene di lusso e soggiorni in alberghi costosissimi, Insomma, un vero pasticcio!
E come se non bastasse 8 dipendenti della ‘Core’ avrebbero perfino lamentato abusi sessuali e maltrattamenti mentre erano in servizio durante l’emergenza pandemica, senza ricevere adeguate tutele dall’associazione, all’epoca sprovvista di un dipartimento incaricato di assistere le lamentele dei dipendenti.
In tutto ciò non sono ancora apparse dichiarazioni da parte del co-fondatore Sean Penn.