I Nomadi, ecco chi sono: la composizione attuale e la formazione storica della band
I Nomadi sono uno dei gruppi musicali italiani più famosi e apprezzati in Italia. Una fama che si è ingigantita anno dopo anno e che, ancora oggi, resiste al tempo che passa. La storia del gruppo inizia nei primi anni sessanta, quando in Emilia Romagna Beppe Carletti e Augusto Daolio decidono di dare vita ad una loro band. Nel 1963 il debutto ufficiale, quindi il primo 45 giri “Donna la prima donna”. Nel 1966 i Nomadi si allargano e stringono un’importante collaborazione con Francesco Guccini, all’epoca non ancora sulla cresta dell’onda, con il quale nascono alcune delle più importanti canzoni della loro carriera tra cui “Noi non ci saremo” e “Dio è morto”, brani forse più rappresentativi del loro repertorio.
Ad ogni modo, dalla data del debutto ad oggi si sono susseguiti diversi componenti all’interno della band. Allo stato attuale i Nomadi sono formati da Beppe Carletti il tastiere, Cico Falzone chitarre e voce, Daniele Campani alla batteria, Massimo Vecchi al basso e voce, Sergio Reggioli al violino, percussioni, chitarra, voce e Yuri Cilloni voce.
I Nomadi, la tragica scomparsa del fondatore Augusto Daolio nel 1993 e di Dante Pergreffi
Nel corso degli anni, come anticipavamo, sono state varie le formazioni dei Nomadi. Quella storica era composta da Augusto Daolio (voce) Beppe Carletti (tastiere) Franco Midili (chitarre) Gianni Coron (basso) Bila Copellini (batteria). Gli anni novanta, tuttavia, si sono rivelati drammatici per il gruppo, che a suo malgrado è stato stravolto. Nel 1992, infatti, la band piange la scomparsa di un elemento del gruppo, Dante Pergreffi, per via di un grave incidente stradale. Il 7 ottobre dello stesso anno i Nomadi perdono anche il fondatore Augusto Daolio a soli quarantacinque anni, a causa di una grave malattia.
Ad Augusto, i Nomadi hanno dedicato Canzone per una amica, brano che avevano scritto diverso tempo prima. Dal quando è scomparso Daolio, il gruppo tiene un evento intitolato Nomadincontro – Tributo ad Augusto, in cui viene attribuito un premio agli artisti italiani che si sono contraddistinti per il valore umanitario.