Il presidente dell’Ucraina Zelensky, uscendo allo scoperto nella giornata di ieri durante la conferenza stampa con il presidente del Consiglio Ue, Michel, e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, non ha usato troppi giri di parole: «Il nostro obiettivo è chiaro, avviare i negoziati sull’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea». Secondo Libero sarebbe questo il reale scopo politico della due giorni trascorsi da Zelensky con i massimi esponenti dell’Unione, obiettivo che comunque lo stesso presidente ucraino sa benissimo di non poter ottenere ne a breve ne a medio termine. Zelenky ha fatto notare che nel documento sottoscritto ieri, l’Ue si dice disposta ad avviare i negoziati quanto prima, ma secondo il quotidiano meneghino è complicato che ciò avvenga entro la fine del 2023 come invece si augura Kiev.
A conferma di un futuro tutt’altro che certo, il fatto che che la Commissione si è detta pronta ad impegnarsi “a fornire un aggiornamento nella primavera del 2023, che sarà trasmesso anche all’Ucraina”. Le varie parti si ritroveranno quindi fra pochi mesi ma secondo quanto sottolinea Libero, un eventuale ingresso premature di Kiev in Ue potrebbe provocare un enorme problema al mercato del grano. Il giornale di Sallusti ricorda infatti come al grano siano stati tolti tutti i dazi per agevolarne l’esportazione, ma ora “sta invadendo in quantità mai viste tutti i Paesi dell’est Europa devastando le economie locali”.
L’UCRAINA VUOLE ENTRARE IN UE, L’UNIONE FRENA: L’ENORME PROBLEMA DEI CEREALI
Di fatto la questione si sta ritorcendo contro l’Ue stessa, con milioni di tonnellate di grano che sono state importante nelle ultime settimane, contro le migliaia degli anni precedenti, e soprattutto a prezzi non concorrenziali. Stando agli agricoltori bulgari, ad esempio, le importazioni sono aumentate di 20 volte causando un crollo del prezzo dei cereali e provocando gravi danni alle coltivazioni locali. Gli agricoltori polacchi starebbero vivendo una situazione simile e anche in Italia si iniziano a vedere gli effetti di questa invasione di cereali, visto che il prezzo del grano è in caduta libera.
Il problema principale dell’Ucraina è che la maggior parte dell’agricoltura e dell’allevamento di pollame, che rappresentano le due principali risorse della nazione, sono in mano ad oligarchi corrotti, di fatto solo 20 aziende che controllano il 14 per cento del totale dei terreni ucraini, grandi quanto l’intera Italia. “Se l’Ucraina dovesse entrare nell’Unione – conclude Libero – a questi oligarchi finirebbe di fatto una buona fetta di quei 386 miliardi di euro che vengono distribuiti in Europa in funzione delle dimensioni dell’area coltivabile per Paese”. Ecco perchè, per il momento, è molto difficile che l’Ucraina entri in Ue.