Leggendo gli incontri che si disputeranno parrebbe chiaro che l’unica incertezza di risultato sia collegata al derby fra bauscia e casciavit, i risultati delle altri incontri delle grandi appaiono scontati. Si tratta solo di indovinare l’entità dei goal che subiranno le avversarie e aspettare qualche sorpresona. Per esempio la Maggica dopo sei minuti aveva già piazzato, con due capocciate su calcio d’angolo, altrettante pere all’Empoli che tutta la parte di lato B disponibile se l’è giocata a San Siro contro l’Inter. La partita è stata un trionfo per i giallorossi che hanno potuto giocare in discesa. Ad ogni corner i toscani hanno rischiato di capitolare. Se la squadra sarà sempre così per Zaniolo ci vorranno lacrime e sangue per rientrare. Dybala in grande spolvero; è stato un errore dell’Inter avergli preferito, la scorsa estate, Lukaku. I capitolini hanno sfiorato più volte la terza rete poi, nella mezz’ora finale, hanno concesso campo all’Empoli rischiando anche qualcosa.
Una sorpresina è stata la sconfitta dell’Atalanta col Sassuolo. Ci sono però due concause: a) espulsione di Maele dopo trenta minuti; b) gli emiliani giusto una settimana fa hanno regalato cinque bastonate ai campioni d’Italia. La Dea si avvicina a salutare la possibilità di Champions per la prossima stagione. Gasperini ci ha messo del suo perché quando sei in inferiorità numerica devi coprire con la difesa tutto il campo. Ciò comporta che la stessa va schierata a quattro e non mantenuta a tre come ha fatto lui.
Spezia vs Napoli, visto l’andazzo del primo tempo, avrebbe potuto regalarci una sorpresina. I liguri avevano coperto in modo eccellente tutto il campo, attaccavano e sapevano controllare le linee di ripartenza degli azzurri. Ci ha però pensato un tale Reca, difensore spezzino. Su lungo lancio degli avversari, primo tocco della ripresa, ha rincorso la palla che stava uscendo sul fondo e l’ha platealmente schiaffeggiata. Rigore indiscutibile che Kvara ha trasformato. Poi lo Spezia ha velleitariamente tentato di attaccare lasciando al Napoli continue possibilità di contropiede, manna per Osimhen che ha potuto rinforzare la sua posizione di capocannoniere.
Quando al 33′ Lautaro con una zuccata ha portato in vantaggio i nerazzurri, il Milan non aveva ancora passato seriamente la metà campo. I diavoli, schierati con un fantomatico 3-5-2 min*hioso, dovevano ringraziare Tatarusanu per un paio di parate eccezionali. Nel primo tempo si è visto il peggior Milan degli ultimi dieci anni ma la Beneamata non ha saputo approfittarne lasciando ai rossoneri la possibilità di riorganizzarsi per la ripresa. Così è stato, Pioli ha smesso con le sperimentazioni e schierato un Milan degno del derby e capace di rendere difficoltoso il cammino dei nerazzurri che apparivano stanchi. Anche l’ingresso di Lukaku non ha dato l’impressione di facilitare il gioco in avanti dell’Inter e di tenere la palla lontana dall’area interista. Tutto questo fino a pochi minuti dal fischio finale. Poi i nerazzurri hanno ripreso il sopravvento e sono andati vicini al raddoppio. Terza sconfitta consecutiva in campionato per quelli che ne furono i vincitori nell’annata scorsa. Gli aquilotti giocheranno di lunedì, forse per far felici i barbieri. I gobbi martedì, giornata dedicata all’incontro fra squadre piazzate sotto la metà classifica.