“Un’iniziativa che abbiamo fortemente voluto e che ci riempie di orgoglio perché dimostra come l’agricoltura non sia solo il settore primario, ma anche capace di intraprendere strade innovative, di riscatto sociale e di welfare per le fasce più fragili della popolazione. Senza perdere la propria dimensione economica e imprenditoriale, le aziende che praticano agricoltura sociale sottolineano la dimensione etica d’impresa. Un’intuizione che continua a dare i suoi frutti e un esempio di sostenibilità da imitare”. Così il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha commentato la premiazione dei vincitori della settima edizione del bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, realizzato dalla stessa Confagricoltura e da Senior L’età della Saggezza Onlus e Reale Foundation, in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata.
Ad aggiudicarsi l’edizione 2022 del premio e i relativi 40.000 euro – cui si aggiunge una borsa di studio per ogni vincitore per il “Master di Agricoltura Sociale” presso l’Università di Roma Tor Vergata – sono stati tre progetti, che uniscono idealmente l’intero Paese: si parte infatti dalla Campania con la collaborazione tra il “Parco Archeologico di Pompei, storia di una rinascita” e l’azienda agricola Di Landro Francesco, per passare in Piemonte con il progetto messo a punto da Fili d’Erba e l’Azienda Agricola La Fattoria di Bubi e Mimi di Cuneo, e terminare in Sardegna all’iniziativa realizzata da L’Orto Terapeutico di Lu e l’Azienda Agricola Mirai di Cagliari.
A questi si affianca poi il premio speciale di 20.000 euro destinato alle cooperative sociali che si occupano della gestione e riqualificazione del verde pubblico, che nel 2022 è andato a “Giardino in Movimento” e Cooperativa Sociale Agricola Pane e Signore di Genova.
Va detto che il bando rappresenta solo la punta di eccellenza di un fenomeno in rapida espansione: secondo Ismea, infatti, le aziende agricole che svolgono, oltre al regolare impegno legato alla coltivazione della terra e all’allevamento, attività sociali perfettamente integrate sono cresciute del +250% in otto anni. L’agricoltura sociale è così praticata dal 12,5% del totale delle imprese agricole, soprattutto attraverso la formula delle fattorie didattiche e dell’inserimento lavorativo di persone fragili.
Un manipolo di imprese ormai nutrito, quindi, che potrebbe ingrossare le fila in futuro, dal momento che proprio verso l’agricoltura sociale converge anche l’azione di Governo: “Il Masaf – afferma il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida – lavora per valorizzarla. In questo modo si può infatti raggiungere l’obiettivo sano di creare ricchezza per poi redistribuirla”.
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