Il critico musicale Dario Salvatori, in collegamento dal green carpet del Festival di Sanremo 2023, conclusosi nel cuore della notte con la vittoria di Marco Mengoni e la sua “Due vite”. Ai microfoni di “Unomattina in Famiglia”, programma di Rai Uno condotto da Tiberio Timperi, Ingrid Muccitelli e Monica Setta, Salvatori ha parlato proprio del primo posto dell’artista 34enne: “La sua stata una vittoria telefonata, era il vincitore in pectore già da un mese, ma ne aveva ben donde, perché Marco Mengoni ha vinto con merito”.
Poi, una riflessione sulla musica odierna da parte di Dario Salvatori: “I cantanti di nuova generazione, nati all’inizio del Duemila, saranno i prossimi vincitori del Festival di Sanremo e dovremo farcene tutti una ragione. Insistere con i senatori non serve più: loro devono avere il premio alla carriera! Avete visto il successo che hanno avuto i Pooh… Quando invece i senatori vanno in classifica, sono guai, perché non salgono le posizioni: guardate i Cugini di Campagna e Anna Oxa…”.
DARIO SALVATORI: “TEMEVAMO UN’ALTRA PANTOMIMA DI ULTIMO”
Nel prosieguo di “Unomattina in Famiglia”, Dario Salvatori ha rivelato che in sala stampa non ci sono stati cori o proteste per quanto concerne i finalisti e “secondo me il podio è giusto. Temevamo il secondo posto di Ultimo, perché avevamo paura che facesse la stessa pantomima che fece in conferenza stampa nel 2019″.
Poi, Salvatori ha voluto sottolineare la presenza nella serata delle cover di Edoardo Bennato (con Leo Gassmann, ndr), il quale “per la prima volta ha messo piede al Festival di Sanremo, peraltro proponendo le sue canzoni minori“. I brani in gara quest’anno, invece, sono molto personali e introspettivi: “Si parla di depressione in cinque o sei testi, può bastare pure per un’altra edizione”. E la scena, ormai iconica, di Gianni Morandi con la scopa sul palco dell’Ariston? “L’ultima volta che Morandi prese la scopa in mano fu quando gli fecero un servizio fotografico nella caserma militare. Quella foto circola ancora e lui non ne è troppo felice”.