Vittorio Sgarbi boccia il Festival di Sanremo 2023
Il Festival di Sanremo 2023, Amadeus quater, si è concluso con ascolti record: la finale in onda sabato 11 febbraio dalle 21.25 all’1.59 è stata vista in media da 12.256.000 spettatori con il 66% di share (la serata è durate fino alle 2.30, ma dopo le 2 la rilevazione Auditel passa al giorno successivo). Nonostante il trend positivo, Vittorio Sgarbi ha bocciato la 73esima edizione del Festival di Sanremo.
“Cacciare i vertici Rai? Sì, il fallimento di Sanremo lo impone. Non possiamo misurare il festival solo dai numeri. Contesto la linea culturale. Hanno affidato le chiavi a Ferragni e Fedez, cioè ai social, alla moda, al consumismo”, ha detto il sottosegretario alla Cultura intervista da Repubblica. Per Vittorio Sgarbi al centro non c’è stata la musica e anche le canzoni scelte erano “senza arrangiamenti né testi”. Se fosse stato al posto di Amadeus, avrebbe messo Morgan e il violinista Giuseppe Gibboni.
Vittorio Sgarbi: “Eliminare la politica e mettere la cultura”
Per Vittorio Sgarbi il fallimento del Festival di Sanremo 2023 è dato dalla mediocrità: “Non avrei invitato Benigni, che ormai è bollito pure a detta dei suoi amici. Avrei chiamato Sabino Cassese e Michele Ainis. È il centenario di Giovanni Testori, ne avrei parlato”, ha detto sulle pagine di Repubblica. Alla domanda, si possono controllare gli ospiti? Sgarbi ha risposto: “Gli ospiti no, la linea editoriale sì”. Il sottosegretario alla cultura ha apprezzato Blanco – “il suo scalciare è stato un atto di ribellione vera” – e anche Angelo Duro, definito “coraggioso”. La canzone che gli è piaciuta di più è stata quella di Ornella Vanoni, ospite della serata finale della kermesse. Per Sgarbi la prima cosa da fare “è eliminare la politica e mettere la cultura”.