È partito tutto da un post su Facebook, dai toni tristi e delusi, pubblicato sul gruppo ufficiale di Don Rosa, il creatore della saga di fumetti di Paperon ‘de Paperoni, l’annuncio allo stop per le ristampe da parte della Disney e l’esclusione delle storie di Zio Paperone, compresi gli ultimi due capitoli, dalle prossime raccolte in uscita. L’autore avrebbe appreso la notizia tramite una mail dell’editore. Il motivo? Un netto cambio di rotta nelle politiche aziendali della Disney, che prevede di includere nelle pubblicazioni soltanto le storie che rispecchiano i valori del “politically correct“, come l’inclusività e i diritti di uguaglianza sociale.
Zio Paperone quindi sarebbe stato censurato volutamente perché razzista e poco attento ad evitare offese e stereotipi su alcune minoranze. Questo, secondo Don Rosa, rappresenterebbe oltre che un danno nei confronti dei collezionisti che non potranno contare sulle prossime edizioni del “papero più ricco del mondo”, anche un affronto al suo lavoro e si chiede se solo le sue storie saranno censurate o anche altre, sempre riguardanti Paperone. Probabilmente, la Disney sarà costretta a rivedere molti dei fumetti già pubblicati, tra cui alcuni tra i più famosi e amati, per risultare in linea con i nuovi valori di ideologia “woke”, cioè dell’essere sempre attenti a non inserire elementi che potrebbero essere interpretati come ingiustizie nei confronti di certe categorie.
La svolta “politically correct” Disney: censura Zio Paperone, e non solo
Tutto l’impero Walt Disney, compresa l’azienda editrice che pubblica fumetti e cartoni animati, è già sulla via di un drastico cambiamento di rotta. Era iniziata da anni la politica del “non offendere le minoranze“, censurando molti altri cartoni animati storici, come Dumbo e Peter Pan, che ora presentano una scritta di avvertenze, che prima della visione informa il pubblico sui contenuti che potrebbero riportare atteggiamenti razzisti.
A seguire anche l’annuncio sulle prossime produzioni, molto più attente all’inclusività, inserendo volutamente una grande percentuale di personaggi LGBT. L’impegno politically correct a tutti i costi di Disney però è stato criticato da più parti. Ed ora bisogna aspettarsi che, dopo Zio Paperone, la nuova policy del gruppo imponga di cancellare anche altre produzioni ritenute “offensive”, ad esempio i numerosi fumetti di Paperino e Topolino nei quali compaiono personaggi di etnie differenti volutamente sterotipate dai disegnatori.
Disney censura Zio Paperone: “Razzista e poco inclusivo”/ Stop a ristampe del fumetto