Il caso di Luana Costantini e della madre, Elena Bruselles, si arricchisce di particolari che contribuiscono a rendere la vicenda ancora più nebulosa. La donna, 54 anni, è stata trovata senza vita nella sua casa di Monte Mario, a Roma, nel gennaio scorso, e in un’altra stanza è stato rinvenuto il corpo mummificato dell’anziana mamma, 83 anni. Secondo quanto ricostruito finora, Luana Costantini sarebbe deceduta in un tempo successivo e per alcune settimane avrebbe vissuto nell’appartamento in presenza del cadavere, prima di morire lei stessa per cause in via di accertamento. Sullo sfondo del dramma, l’ombra di presunti riti esoterici e di una “setta” dopo il ritrovamento, all’interno della casa di Luana Costantini ed Elena Bruselles, di alcuni reperti riconducibili al mondo dell’occulto.
Nell’abitazione delle due donne, fino al dicembre scorso, avrebbero vissuto anche due uomini: Paolo Rosafio, compagno della 54enne noto sui social con lo pseudonimo “Shamano Shekhinà“, e Marco Foschi, coinquilino che, con lui e Luana Costantini, avrebbe fatto parte di un gruppo di occultismo attivo online con il nome “Cubytrix“. I due, che non sono indagati, hanno dichiarato di essere andati via da quella casa, situata in via Salvadori, rispettivamente il 29 e il 28 dicembre scorsi per trascorrere il Capodanno nella loro città d’origine, sostenendo di non sapere che la madre di Luana Costantini fosse deceduta e aggiungendo di aver salutato normalmente la 54enne. Ma una chat, come ricostruito da Chi l’ha visto?, inchioderebbe questa versione a una cornice densa di ombre. L’attenzione sarebbe puntata su un messaggio che risulterebbe inviato la mattina del 28 dicembre (alle ore 5:47) dall’utenza telefonica del coinquilino Foschi alla ex fidanzata di quest’ultimo, con una frase che aprirebbe all’ipotesi che almeno lui fosse a conoscenza del decesso dell’anziana prima della partenza: “È appena morta la madre di Luana. Scusa ma non posso più parlare. E non sto scherzando“. Secondo Foschi, non sarebbe stato lui a scrivere quel contenuto e ieri, durante la puntata della trasmissione di Federica Sciarelli, ha smentito la versione fornita dallo “shamano” restituendo un’altra declinazione della storia: “Siamo partiti entrambi il 30 dicembre“.
Le rivelazioni dell’ex coinquilino di Luana Costantini a Chi l’ha visto?
Qualcuno sapeva che Elena Bruselles era morta e che Luana Costantini viveva in quella casa in presenza del cadavere dell’anziana madre? È una delle tante domande che oggi appaiono centrali nel caso delle due donne, trovate senza vita all’interno del loro appartamento a Roma nel gennaio scorso, alimentata dalle ombre gettate sulla ricostruzione degli ex coinquilini – Paolo Rosafio e Marco Foschi – con il ritrovamento di una chat, documentata da Chi l’ha visto?, in cui si fa riferimento al decesso dell’83enne. Poche ore fa, Foschi, che nell’abitazione avrebbe vissuto per diversi mesi fino allo scorso dicembre, ha cambiato la sua versione dei fatti e, dopo aver detto alla trasmissione di Federica Sciarelli di aver lasciato la casa il 28 dicembre, sostiene di essere partito insieme a Rosafio, alias “shamano Shekhinà”, il 30 dicembre con un taxi. Il compagno di Luana Costantini, attraverso il suo avvocato Ada Alibrando, ha dichiarato di essere partito il 29 dicembre e che la situazione nell’appartamento fosse “a posto”, e intervistato da Chi l’ha visto? sul punto in contraddizione emerso dalle recenti rivelazioni del coinquilino, non ha commentato.
Foschi ha aggiunto altro alla sua ricostruzione della vicenda, incorniciando il suo racconto con una riflessione: “È giusto, dopo tanto tempo, che si dica finalmente la verità. Mi sono reso conto di aver protetto una persona che non sa cosa sia il valore dell’amicizia. Io volevo che non passasse casini. Però, per rispetto di Luana e di Elena, è giusto che si sappia veramente che cosa è davvero successo“. Cosa intende dire Marco Foschi? È la domanda che si fa strada nello studio di Chi l’ha visto?, dove spuntano anche altre dichiarazioni del giovane ex coinquilino: “Quando siamo partiti non ho visto la signora Elena, aveva la porta chiusa, ho salutato Luana normalmente, poi io e Paolo ce ne siamo andati (…). Il rapporto tra Paolo ed Elena i primi due mesi, quando l’ho conosciuto era normale. Dopo quattro-cinque mesi che Elena si sentiva peggio e cominciava a mangiare con le mani invece che con la forchetta, a Paolo questa cosa dava fastidio e si irritava. Cominciava a urlarle addosso, a levarle il piatto da sotto la bocca perché diceva ‘qua mangiano persone, non animali’, ‘i soldi vanno tutti ai pannolini’, cavolate“. Dettagli di una storia ancora tutta da chiarire.